Tarvisio: flop della Tarvisio 2000 spa escono Comune e Provincia

 di Giancarlo Martina.
La Stu (Società di trasformazione urbana) “Tarvisio 2000 Spa” non esiste più dopo il ritiro degli enti pubblici, Provincia e Comune (decisione presa a maggioranza, con la sola astensione dell’indipendente Baraldo, dal consiglio comunale di Tarvisio). È questa la conseguenza della legge 147 del 2013, che regolamenta le società partecipate ponendo delle limitazioni, soprattutto in presenza di eventuali passivi dovuti alle inattività, non consentendo passività per tre anni consecutivi nella gestione. E la Stu di Tarvisio, figlia del bando vinto – a promuoverlo era stato il ministero delle Finanze -, nel 2005, vedendo così premiato il progetto studio proposto con un finanziamento di 309.000 euro, aveva proprio il fine di creare una compagine a capitale misto, pubblico e privato, per favorire gli arrivi di investitori indispensabili per attuare la riconversione dei tanti beni dismessi sul territorio comunale. Ma di fatto la Stu non è riuscita a intraprendere quelle iniziative per cui era stata creata. Soci della Stu – Tarvisio 2000, erano il Comune con il 10% delle azioni, la Provincia di Udine con pure il 10%, mentre all’80% ammontava la partecipazione dei privati. I siti da riconvertire in attività produttive anche per la crescita turistica della località, erano quelli dell’ex stazione ferroviaria di Tarvisio Centrale, dell’ex caserma Ge.ka.mot di Camporosso e degli ex autoporti di Coccau. Purtroppo, come ha spiegato il sindaco Renato Carlantoni, la crisi economica ha inciso pesantemente sui propositi, visto che il socio, un’ importante immobiliare veneta che era anche disponibile a realizzare il parcheggio interrato con 100 posti auto in via Vittorio Veneto, è andata in difficoltà fino al fallimento. Il progetto è piaciuto anche a una società molisana che è subentrata ai veneti nella società di trasformazione urbana. Ma l’azione di questa compagine s’è incagliata quando ha voluto acquistare dalle ferrovie l’ambito dell’ex stazione di Tarvisio, a causa di lungaggini burocratiche e liti giuridiche. In conseguenza negli ultimi tre anni la società ha prodotto soltanto spese. Il futuro di queste aree è ora in balia di possibili speculazioni? Il sindaco Carlantoni lo esclude. «Rimane valido lo studio di fattibilità delle riconversioni. La società Molisana proprietaria dell’ex stazione può proseguire con i suoi programmi, l’area Ge.ka.mot è di proprietà del Demanio, l’ex autoporto di Coccau è di Autovie Venete e l’area di Colma è dell’Anas. Chiaramente, da parte nostra c’è la massima disponibilità ad appoggiare attività imprenditoriali che portino sviluppo».