Tarvisio: tagli al bonus fiscale? Allora meglio l’Austria

di Tiziano Gualtieri

Meglio pagare le tasse a Vienna piuttosto che a Roma. Questo il possibile trend per una trentina di Tarvisiani dopo l’abbassamento della franchigia di cui godono i frontalieri. Lunedì è passato alla Camera, e a breve anche al Senato, il decreto Milleproroghe che contiene il “bonus fiscale” destinato a chi lavora all’estero ma è sottoposto alla tassazione Irpef perché residente in Italia. Si è passati da 8 mila a 6.700 euro, una riduzione di 1.300 euro che, di fatto, rende più conveniente vivere in Austria. A Tarvisio, visto anche il ritardo nella stesura del decreto che doveva essere rinnovato entro il 31 dicembre, alcuni cittadini hanno già varcato l’ex valico di Coccau con il biglietto di sola andata e altri stanno valutando se imitarli. La riduzione della franchigia, infatti, porta in “dono” circa 250 euro di tasse in più. In tempo di crisi, una discreta somma. «Faccio parte di coloro che, davanti a un’allettante possibilità di spostare la residenza in Austria, non ha saputo resistere» spiega Massimo Giachin, uno dei tarvisiani “costretti” ad abbandonare il suo comune. «Con la franchigia di prima, il netto percepito era pari a quello di un collega austriaco, nulla di più nulla di meno». L’Irpef italiana è più alta rispetto agli altri Stati europei e una decina d’anni fa, per scongiurare un esodo di connazionali all’estero è stato introdotto questo bonus, mai rivalutato ma soprattutto mai diventato legge. Il frontaliero è così in balìa delle leggi, sperando ogni anno nel rinnovo del decreto. A fine dello scorso anno, però, non era stata presa alcuna decisione. La cosa ha creato panico in molte famiglie tarvisiane e Giachin ha deciso di varcare il confine. Così il Comune di Tarvisio, già alle prese con un inarrestabile spopolamento, deve ora fare i conti anche con chi si trova “invogliato” a chiedere la residenza in Austria. In realtà, oltre confine, i vantaggi sono davvero molti: vita meno cara, meno tasse, case più a buon mercato, gasolio, metano ed elettricità a tariffa agevolata. Carta d’identità, patente e targa che si ottengono in meno tempo e dopo cinque anni si può diventare cittadini austriaci aumentando i benefici. E se ora le cose sono critiche, nel 2013 potrebbero anche peggiorare. Al momento, infatti, pare non ci sia più la copertura finanziaria per un nuovo rinnovo del “bonus fiscale”. A quel punto niente più franchigia, circa 3 mila euro di tasse in più all’anno per ogni frontaliero e la Valcanale costretta a “regalare” altri cittadini ai Comuni appena oltre confine.

Ha trovato lavoro in Austria, ha poi comprato casa ad Arnolstein e ora ha trasferito la residenza all’estero. Massimo Giachin è uno dei tarvisiani che annualmente – circa una decina – abbandonano Tarvisio: «Ho quasi 30 anni, sono cresciuto qui e mi sento legato a questa terra. Ho sempre rifiutato di spostarmi in luoghi economicamente e socialmente più attivi ma adesso basta». Costo della vita alto, prezzi delle case «diventati assurdi perché a Tarvisio si punta più sull’alloggio vacanza», zero incentivi per i giovani l’hanno convinto ad andare via e trasferirsi a qualche chilometro dal confine. «Non posso nascondere l’amarezza nel constatare l’indifferenza del mio ex Comune: una risposta quasi furtiva del sindaco quando gli accennai il problema, nessun interesse sul perché volessi andarmene, quasi come se stessi facendo un favore nel cambiare residenza». Giachin si chiede perché non si faccia nulla per trattenere in valle i giovani «non sarà il 50enne che sposta la residenza nell’appartamento di Tarvisio per le agevolazioni sulla benzina a salvarci» magari sfruttando le opportunità che offre l’Austria. «Potrebbero essere allettanti tentazioni per una fuga, ma perché invece non le consideriamo una risorsa da sfruttare per il popolo tarvisiano?». Una prima opportunità poteva essere data proprio dal “bonus fiscale” «ma tanti non sapevano esistesse». E ora è tardi.

Una risposta a “Tarvisio: tagli al bonus fiscale? Allora meglio l’Austria”

  1. Sul Tema arriva oggi una dichiarazione di Barritussio:

    “Riprendere urgentemente le procedure dei lavori già avviati per la costituzione di una zona franca interclusa nel Comune di Tarvisio per fronteggiare il sempre maggiore esodo dei cittadini che, in trend crescente dall’inizio dell’anno, stanno chiedendo il trasferimento di residenza in Austria”.

    A chiederlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Franco Baritussio in un’interrogazione a risposta immediata presentata all’assessore regionale alle Finanze Sandra Savino.

    “I dati relativi all’andamento demografico dei Comuni delle scorse settimane – spiega Baritussio – hanno evidenziato un esodo assolutamente straordinario dei cittadini di Tarvisio (unico Comune della regione situato su un doppio confine, che sull’economia di confine ha sempre basato i suoi destini): nel 1994, alla vigilia dell’ingresso dell’Austria nell’UE, i residenti erano 5.997, nel 2011 appena 4.637.

    “In questi giorni oltretutto – rileva il consigliere – si è accentuata in modo vertiginoso la richiesta di trasferimento di residenza da parte di lavoratori e delle relative famiglie verso l’Austria; richiesta determinata oltre che dalle ormai drammatiche differenze sul paniere – affitti, riscaldamento, generi alimentari – anche dai recenti aumenti delle accise sulla benzina (con la conseguente fuga delle famiglie dei gestori dei distributori di carburante). A ciò si aggiungono ulteriori misure contenute nel decreto Milleproroghe, come la riduzione del bonus fiscale per i lavoratori transfrontalieri ancora residenti in Italia, ma che già lavorano in Austria.

    “Per cercare di ovviare al problema – prosegue l’esponente del Pdl – già due anni fa tra Regione, Comune di Tarvisio e Stato italiano erano state avviate in modo proficuo le procedure, poi interrotte, per la costituzione di una zona franca interclusa (non parificabile alle altre zone franche tradizionali). Ciò che chiedo all’assessore Savino è una ripresa urgente di questo progetto e il suo completamento”.

I commenti sono chiusi.