Tolmezzo: 3 domande sul Tribunale a Tondo Comparetti Zearo Marcolini Marsilio Cacitti Barazzutti e Da Pozzo

Il Blog di Aldo Rossi era presente alla manifestazione contro la chiusura del Tribunale di Tolmezzo prevista dal Governo, del  30/06/2012. Per permettere ai suoi lettori di farsi un’idea diretta di tutte le variegate posizioni sulla questione espresse dai rappresentanti della società politica e civile presenti in piazza, abbiamo posto a Tondo Comparetti Zearo Marcolini Marsilio Cacitti Barazzutti e Da Pozzo, 3 domande uguali per tutti. Nel Video le risposte e a voi il compito di trarre le conclusioni.

Blog di Aldo Rossi 

Una risposta a “Tolmezzo: 3 domande sul Tribunale a Tondo Comparetti Zearo Marcolini Marsilio Cacitti Barazzutti e Da Pozzo”

  1. Meditare sui valori etici e civili, che dovrebbe ‘diffondere’ la presenza di un Tribunale sul territorio e tra i cittadini, contribuendo a renderli migliori

    (Raffaele CILLENIO, 1594)

    Qui, inoltre, c’è la sede della Giustizia [il Tribunale], senza la quale non può esserci nessuna unione degli uomini tra loro, nessuna comunanza di vita, non regna alcuna pietà, bontà, liberalità, amicizia benevolente, che sono invero di tale genere, delle quali quelle città che ne sono ornate, queste fruiscono di una pace molto serena, come molto giustamente cantò Esiodo; abbondano di ricchezze e di ogni genere di beni, fioriscono sempre più di giorno in giorno, crescono molto prosperamente. Infatti, lo splendore della Giustizia nel momento in cui si estende ampiamente e penetra, come un raggio, nelle altre virtù giustamente e dai Poeti e dai Filosofi è paragonata a Espero e Lucifero.
    Infatti, è di tal fatta che sembra abbia assorbito in sé tutte le altre. Ed essa senz’altro più luminosa di tutte Platone definisce armonia di tutte le forze dell’anima. In verità, come la costituzione di un corpo equilibrato produce una buona salute e la conserva, così i moti placati dell’animo e le passioni sottomesse alla ragione generano giustizia ed equità. Ed essa sempre Platone definisce ora virtù universale ora compimento delle virtù, ora serenità dell’anima, la quale infine ci fa pervenire a quel sommo bene, che tutti per natura desiderano. Essa genera la temperanza, che subordinando alla ragione la licenza e gli altri non retti istinti dell’animo, e placando e reprimendo tutte le passioni, aggiunge per così dire una qual bellezza alla vita, e conduce alla moderazione di tutte le bramosie. Questa medesima attrae a sé pure la fortezza e la prudenza, delle quali una, se è congiunta alla grandezza d’animo, la si vede soprattutto nei momenti di pericolo e di travaglio. L’altra è più inclinata alla percezione della verità, ed è propria della ragione, che insegna a compiere la scelta su tutte le cose o da desiderare o da evitare. E tutte queste virtù intrecciate e unite tra loro producono talvolta un prodigioso accordo armonioso al punto che sembra esistere un’unica virtù, non tante secondo anche l’opinione degli Stoici.

I commenti sono chiusi.