Tolmezzo: altro incontro tra Sindaci, in stesura il “Manifesto della montagna”

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Seconda riunione nel giro di 15 giorni per i Sindaci dei comuni montani impegnati a trovare una linea comune per poter dare più forza alle azioni possibili per risolvere i problemi del vivere in montagna. E questo avviene senza che la diversa appartenenza a partiti politici possa in qualche modo essere d’intralcio, insomma le problematiche della gente al di sopra dei colori politici.

Se si sommano i 15 presenti alla riunione del 25 ottobre e altri 8 assenti e giustificati, i favorevoli cominciano ad essere un numero considerevole, considerando anche la presenza del Commissario della Comunità montana Not e di alcuni rappresentanti della Val Canale e del Gemonese. La contrarietà (o l’indifferenza) all’iniziativa sembra rimanere tale per i sindaci di Enemonzo, Socchieve, i due forni ampezzani, Sutrio, Bordano, Trasaghis.

Questo impegno si è tradotto nella stesura di un documento che ha visto la partecipazione anche dell’assessore Bubisutti delegata dal Sindaco Zearo, che in questo modo spazzano via le polemiche su un presunto disimpegno nell’iniziativa da parte del Comune di Tolmezzo.

Con questo manifesto i sindaci, amministratori, politici, forze sociali e cittadini della montagna Friulana, vogliono dimostrare il senso di unità e di orgoglio di un territorio, ricco di storia cultura e caratterizzato da una sua lingua. Il patto dei partecipanti al manifesto vuole partire dalla ritrovata unità per rendersi promotori della questione alpina e in particolare della montagna friulana a livello europeo, nazionale e regionale per dare un contributo all’attuazione della “ risoluzione del Parlamento europeo su una strategia macroregionale per le Alpi “, che il 23 maggio 2013 è stata approvata. E’ di fondamentale importanza l’impegno diretto della regione FVG sia direttamente ma anche facendosi parte attiva nell’influenzare le scelte politiche nazionali per individuare in concreto il contenuto da dare a quest’opportunità che ci viene dall’Europa.

La vera sfida oggi è mantenere la montagna diffusamente abitata, garantendo adeguato riconoscimento e opportunità occupazionali a chi presidia questi territori dal degrado e dai pericoli naturali, mantenendo il capitale paesaggistico-culturale su cui si fonda anche l’offerta turistica.

L’obiettivo primario deve essere quello di mettere al centro la montanità, attraverso il pieno riconoscimento della funzione sociale, economica ed ambientale svolta dalle popolazioni che vivono in montagna.