Tolmezzo: annuncio choc di Cartiere Burgo “Via dal depuratore, costa troppo”

di antonio  simeoli.

«Un ricatto bello e buono: i cittadini sappiano però che il Comune starà sempre dalla parte dei lavoratori». Il sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo, ha avuto un sussulto l’altro giorno quando ha ricevuto la lettera in cui Burgo comunicava l’intenzione di staccarsi dal depuratore consortile a fine 2015. Sapeva che da anni al colosso della carta non vanno giù i quasi due milioni di euro di bolletta l’anno, ma la missiva, indirizzata anche alla presidente della Regione, ipotizza scenari futuri che il primo cittadino non vuole nemmeno prendere in considerazione. «La Burgo è l’unica anzienda assieme all’Automotive che tiene in piedi l’occupazione della Carnia: non posso pensare che abbia davvero l’intenzione di chiudere. Ma la lettera parla chiaro, per questo domani cercherò di parlare con la presidente Serracchiani. Una cosa però voglio dire ancora: l’atteggiamento della Burgo sa tanto di ricatto, anche a un Comune che ha sempre dimostrato di tenere alla sorte dei lavoratori». Zearo ricorda giorno dopo giorno la crisi della cartiera nel 2002, a seguito della bufera giudiziaria scoppiata con i sigilli all’obsoleto impianto comunale. La conseguenza fu lo stop all’attività produttiva con conseguente cassa integrazione per oltre 400 lavoratori più i 200 dell’indotto. Dieci su 12 componenti della giunta regionale guidata da Antonione furono indagati e poi finirono a processo per inquinamento ambientale. Con loro pure l’allora sindaco di Tolmezzo, Sergio Cuzzi e il capo dell’ufficio tecnico, Valentino Pillinini. Alla fine la condanna arrivò solo per sindaco e tecnico comunale, che in primo grado furono pure condannati a un maxi risarcimento di 600 mila euro, poi ridotto a 60 mila euro. «Cuzzi e Pillinini autorizzarono quegli scarichi per il bene dei lavoratori, della loro città – ha detto il sindaco Zearo – se ora la Burgo se ne andrà dalla Carnia con la scusa di non voler pagare i canoni del depuratore costruito con i soldi pubblici solo per quell’impresa, allora sarà un’ulteriore pugnalata alla schiena per Tolemzzo». L’emergenza Burgo fu risolta con la riapertura ddell’impianto a seguito della nomina a commissario del presidente della Regione Tondo da parte del ministro dell’ambiente Altero Matteoli, che venne in visita a Tolmezzo proprio grazie all’allora vicesindaco Zearo. «Poi il nuovo depuratore, inaugurato dalla giunta Illy, risolse l’emergenza definitivamente. Un depuratore costato alla Regione 10 milioni di euro e utilizzato per il 93% dalla Burgo».

2 Risposte a “Tolmezzo: annuncio choc di Cartiere Burgo “Via dal depuratore, costa troppo””

  1. Ho letto oggi i due articoli, quello provveniente dal Sindacato e quello dal sindaco. Mentre nel primo c’è una giusta preoccupazione per la salvaguardia degli impianti del reparto cellulosa e dell’occupazione conseguente, quella del Sindaco mi sembra molto fatta per un recupero di immagine dopo la sua ingiustificata assenza al tavolo dei sindaci. Inoltre è parziale e di parte quando si attribuisce al Governatore ed al ministro di allora la salvezza della cartiera che invece il risultato di venti giorni di lotta delle maestranze, del coinvolgimento di tutta la popolazione della Carnia, dei suoi sindaci tutti in piazza quel 11 febbraio 2002 e solo in conseguenza del sollevamento popolare la politica regionale e nazionale addivenne alla decisione di commissariare l’impianto. Se fosse capitato a lui cosa avrebbe fatto dopo le sue posizioni sull’elettrodotto e sul patto dei sindaci? quali forze avrebbe catalizzato? E’ la Burgo a cavalcare il ricatto occupazionale o è lui a cavalcare il problema della cartiera magari aiutato da qualche consigliere inadeguato e non consapevole della serietà del problema?

  2. Aggiornamento del 14/10/2013 di Antonio Simeoli

    Mercoledì, salvo rinvii dell’ultimo momento, è previsto il primo faccia a faccia. Da una parte i rappresentanti della cartiera Burgo di Tolmezzo, oltre all’amministratore delegato del gruppo ci sarà il direttore dell’impianto carnico Furio Azzopardo, dall’altra la Regione con la presidente Debora Serracchiani e il Comune di Tolmezzo con il sindaco Dario Zearo. Sul piatto la “sparata” della Burgo, che ha comunicato di non voler più restare allacciata al depuratore consortile di Tolmezzo, stufa di pagare ogni anno 1,8 milioni di bolletta per quell’impianto che fu realizzato con 10 milioni di euro della Regione e 4 del colosso cartario, proprio per rispettare le norme sull’inquinamento dopo l’inchiesta del 2002. Burgo chiederà di rivedere quei canoni, altrimenti dice di voler provvedere autonomamente alla depurazione delle acque all’interno dell’azienda. Una strada, quella di agire in proprio, impercorribile: ecco perchè ieri in cartiera tra i lavoratori impegnati nel turno domenicale la preoccupazione ha iniziato a serpeggiare. Lo “strappo” di Burgo è l’anticamera alla chiusura della sezione cellulosa dell’impianto, dove lavorano una settantina di operai? «No, vogliamo restare in Carnia – chiarisce subito il direttore dello stabilimento carnico, Furio Azzopardo – l’azienda va bene, la produzione di carte speciali regge, nonostante il pauroso aumento dei costi della materia prima. Tuttavia la crisi è forte e non possiamo continuare a pagare canoni di depurazioone così alti». La Burgo, ricordiamo, all’indomani dell’inchiesta che ha portato alla chiusura del vecchio depuratore comunale perchè non riusciva a far fronte all’inquinamento delle acque reflue della cartiera, ha intrapreso con la Regione una strada comune che ha portato alla stipula di un accordo per la realizzazione del maxi-depuratore. Come detto, 14 milioni l’investimento, dieci del pubblico, quattro del privato. «Ma i patti non sono stati rispettati», dice sicuro il direttore dello stabilimento. «L’accordo era chiaro, con il passare degli anni altre aziende avrebbero dovuto allacciarsi al depuratore facendo così calare i nostri costi di depurazione, invece in questi anni al Comune di Tolmezzo si sono aggiunti solo quello di Villa Santina ed altre imprese. E noi continuamo a conferire il 93% del materiale inquinato: per noi tutto questo è insostenibile». Burgo ha 12 cartiere in Italia, produzione totale di due milioni di tonnellate di carta, 160 delle quali escono da Tolmezzo tra carte patinate e speciali, il cavallo di battaglia dell’azienda carnica. Che quindi ha un peso all’interno del gruppo. Insomma, in Friuli Burgo vuole uno sconto sui canoni di depurazione, anche se al numero uno dello stabilimento carnico questo termine non piace.

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