Tolmezzo: i Comitati propongono depuratori all’Uti e acquedotti alle vallate

(t.a. dal MV di oggi)

Comitati di difesa territoriale dell’Alto Friuli si appellano ai sindaci della Carnia perché non proseguano nella centralizzazione del servizio idrico. Lunedì potrebbero decidere come far confluire Carniacque nel Cafc. «Abbiamo sempre sostenuto – dice Franceschino Barazzutti, portavoce dei Comitati– che levare la gestione del servizio idrico ai Comuni e affidarla a Carniacque era un errore, il primo passo verso ulteriori spoliazioni e la discesa in pianura del servizio idrico. Purtroppo avevamo ragione. È chiaro che Carniacque non sta in piedi finanziariamente. Ora, invece di capire che centralizzare è sbagliato, vogliono far confluire Carniacque, perché non sta in piedi,nel Cafc. In questi giorni i sindaci di Tolmezzo, Paluzza, Pontebba e i vicesindaci di Raveo e Prato Carnico stanno vedendo come effettuare il passaggio delle azioni di Carniacque in Cafc. Eseguono gli ordini della Regione che vuole il gestore unico regionale. La gestione di Carniacque sarà data al Cafc a condizione, pare, che apra una succursale a Tolmezzo, un carnico entri nel cda del Cafc e ci sia una tariffa agevolata, questa è carità. Come fa a star in piedi la tariffa agevolata, se Carniacque non ce la faceva? Lunedì nell’assemblea della Zto della Carnia i sindaci dovrebbero decidere sulla proposta dei cinque. Stanno finendo nella bocca del lupo. Non dicano poi che non sapevano: l’acqua finirà non solo al Cafc, ma alla bolognese Hera. È un atteggiamento autolesionista. In Carnia stiamo perdendo tutto. Se non vogliono decentrare ai Comuni, lo facciano almeno a livello di vallata: all’Uti si affidino i depuratori, alle vallate gli acquedotti».