Tolmezzo: la presidente Serracchiani scrive al ministro, «Polizia, la sede non va chiusa»

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La chiusura dei commissariati di Pubblica sicurezza di Tolmezzo e di Duino Aurisina, ipotizzata nel “Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio”, sarebbe una decisione «estremamente grave» perché finirebbe per intaccare «le esigenze di tutela di sicurezza dei cittadini» a causa del venir meno di «una struttura di primario riferimento per il territorio». Lo scrive la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nella quale si chiede al ministro un incontro per «svolgere una riflessione complessiva sulla situazione delle strutture, del personale e dei mezzi del ministero dell’Interno» in Friuli Venezia Giulia. Nella lettera la presidente Serracchiani si sofferma sul caso specifico di Tolmezzo dove, alle «note e perduranti condizioni di fragilità in cui versa la montagna friulana», si sono aggiunte la decisione «del tutto incongrua» di chiudere il Tribunale e l’incertezza sulla permanenza del Terzo reggimento artiglieria da montagna. L’ipotesi di chiudere il Commissariato ha destato scalpore nella comunità locale, ricorda la presidente, anche di fronte alla presenza a Tolmezzo della Casa circondariale, per la quale si ipotizza una nuova destinazione a struttura riservata esclusivamente a detenuti sottoposti ai regimi di “Alta Sicurezza” e “41 bis”. «In sostanza – scrive la presidente al ministro Alfano – il più importante centro della montagna friulana subisce un progressivo depauperamento strutturale, economico e demografico, cui contribuisce in modo non secondario il ritiro dal territorio degli organi decentrati dello Stato».

dal MV di oggi
di Tanja Ariis.

Commissariato di Polizia: il consiglio comunale di Tolmezzo vota all’unanimità un documento in sua difesa da inviare al questore e al prefetto di Udine (che entro il 10 marzo dovranno far pervenire al ministero i loro pareri, pur non vincolanti, anche sull’ipotesi di chiusura della struttura tolmezzina) e alla governatrice del Fvg. L’assessore regionale Paolo Panontin, presente alla seduta, ha reso nota la richiesta al ministro Angelino Alfano da parte della presidente della Regione, Debora Serracchiani, di un incontro sul tema in questi giorni, richiesta in cui ricorda la fragilità della montagna friulana aggravata dalla chiusura del tribunale in un territorio dove c’è anche un carcere di massima sicurezza. Peraltro, nel pomeriggio, esprimendo tutto il suo sostegno alla battaglia a difesa del Commissariato, l’Ordine degli avvocati di Tolmezzo segnalava preoccupanti voci sulla prossima trasformazione della Casa circondariale in Casa di reclusione, con potenziamento della sezione che ospita i detenuti sottoposti al regime del 41 bis. Per Panontin la prima falla nella diga è stata la chiusura del tribunale che rappresentava una barriera non facilmente valicabile per chiusure di altri servizi. L’assessore ha auspicato che non si avveri quanto prospettato dal sindaco, Dario Zearo, che ha espresso il timore della chiusura in futuro, oltre che del commissariato di polizia, di altri servizi come Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Inps e alcune voci parlano anche di ridimensionamento del personale dei vigili del fuoco. Lo Stato insomma, ha denunciato Zearo, sta abbandonando questo territorio, altro che «Polizia tra la gente», ha osservato riferendosi allo slogan che fino a oggi ha avuto davvero contenuto a livello locale grazie al Commissariato che è riuscito a intessere con i cittadini e nelle scuole un rapporto di vicinanza e fiducia con lo Stato. Questa ulteriore chiusura farebbe tabula rasa. Per il commissario della Comunità montana della Carnia, Lino Not, è un necessario un presidio continuo di cui siano parte il Comune di Tolmezzo, la Comunità montana, i consiglieri regionali e parlamentari locali per monitorare il rischio di altre chiusure. Il consigliere comunale Paolo Sica ha osservato che i giovani di fronte alla perdita continua di servizi rischiano di avere sempre meno motivi per restare sul territorio, per quanto legati ad esso, come ben rappresenta la canzone dei Carnicats. Ha assicurato come giovane di voler fare questa battaglia perché i suoi coetanei abbiano motivi per restare. Per il consigliere comunale Cristiana Gallizia se i servizi si allontanano, ci sia almeno una compensazione, un abbassamento delle tasse. Strada che Panontin ha definito condivisibile sul piano logico, ma non percorribile su quello giuridico. Per molti, accanto al documento approvato ieri dal consiglio comunale, servono anche azioni più decise: c’è chi come Franco D’Orlando chiede sia smantellato il carcere. In sala erano presenti vari sindaci carnici assieme a consiglieri regionali e provinciali locali. Il documento approvato all’unanimità dal consiglio tolmezzino rivendica le peculiarità del territorio, ricorda la presenza del carcere di massima sicurezza e della zona di confine ed esprime ferma contrarietà alla chiusura del Commissariato. Teme che senza la sua presenza vengano meno le condizioni per garantire la buona vivibilità dei cittadini.