Tolmezzo: si celebra l’impresa di Grohmann e Sotto Corona, in vetta al Cogliàns 150 anni fa

di Melania Lunazzi.
È vero che quest’anno, meritatamente, i riflettori del mondo alpinistico erano tutti puntati sulla cima del Cervino, ma in Friuli non ci si è dimenticati del Cogliàns, che compie 150 anni come il collega valdostano. E sebbene questa cima non abbia ancora lo spazio che forse meriterebbe in una bandiera, come accade per il Tricorno dei vicini sloveni, la ricorrenza ha assunto i contorni di una grande festa della montagna, che avrà il suo culmine proprio nel weekend del 26 e 27 settembre, con un convegno a Tolmezzo, nella sede della Comunità Montana – Paul Grohmann il Cogliàns e la nascita dell’alpinismo nelle Alpi Carniche – e una salita al monte da tutti i versanti. Il 30 settembre del 1865 raggiungevano la cima del Cogliàns Paul Grohmann, il grande esploratore delle Dolomiti, e la guida di Collina Niccolò Sotto Corona, cacciatore e falegname. Poche settimane prima Grohmann aveva notato quell’imponente massiccio di calcare dalla cima del Monte Peralba e decise d’impeto che lo avrebbe salito, puntando in realtà alla vicina Creta da Chianevate, che ai tempi era considerata la piú alta tra le due. La salita fu compiuta nel tempo record di tre ore e dieci, quando oggi ne vengono indicate circa quattro per un passo medio. Grohmann aveva ventisette anni, Sotto Corona cinquantatré. Alla cima piú alta del Friuli Venezia Giulia quest’estate sono stati dedicati incontri, serate botaniche, geologiche, alpinistiche, stage di arrampicata e perfino un piatto speciale, il Piatto Grohmann, nato con l’idea di riscattare la cucina carnica con cui l’esploratore viennese non ebbe allora un felice incontro in quel di Collina. L’idea è stata supportata e realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Forni Avoltri, il Cai di Forni Avoltri, l’Asca e l’Alpenverein austriaco, con la partecipazione dei ristoranti locali e dei rifugi attorno al Cogliàns, che hanno fatto rete per promuovere i vari eventi e appuntamenti rivelatisi, dicono gli organizzatori, un grande successo per le piccole località. A dimostrazione del fatto che, a fronte di un investimento modesto se paragonato alle centinaia di migliaia di euro del Cervino e di una collaborazione virtuosa, con la cultura si possono creare dei motivi di attrazione turistica rilevanti. Anche una importante rivista nazionale specializzata nel settore ha infatti dedicato proprio in questi giorni uno spazio all’anniversario. Ora c’è grande attesa per questo week-end, nonostante l’annunciato arrivo delle neve per oggi, che renderà sconsigliabile un approccio alla cima dal versante settentrionale. E in ogni caso si prevede un afflusso significativo perché la vetta – dove è stato anche collocato un timbro speciale con il logo dell’anniversario – verrà raggiunta da Passo Monte Croce Carnico e da Collina, con un brindisi alla croce e uno in rifugio. I promotori dell’iniziativa precisano però che non si tratta di una salita organizzata e guidata, pur avendo fornito un orario indicativo di partenza per le sette del mattino. E raccomandano tassativamente molta prudenza e l’uso del casco.