Tolmezzo: una via intitolata ad Maria Agata Bonora

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di Pierpaolo Lupieri, Tolmezzo.

Gentile redazione, durante le recenti manifestazioni di celebrazione del 25 aprile a Tolmezzo, il primo cittadino Francesco Brollo, ha annunciato l’intitolazione di una via, di recente istituzione, a Maria Agata Bonora, la donna che insieme ad altre (Franca, Gentile e Sara) trascinò per le vie del centro il carro con il corpo di Renato Del Din, durante lo svolgimento della cerimonia funebre. Sfidando così apertamente i nazifascisti che avrebbero voluto farlo transitare per strade laterali e anonime onde evitare la commozione e il cordoglio popolare espresso per il giovane ufficiale italiano, patriota della brigata partigiana Osoppo, caduto durante l’attacco alla caserma della Milizia e poi insignito con la medaglia d’oro. Iniziativa meritoria che si associa alla targa già apposta alle quattro donne nella via del capoluogo carnico che rammenta il sacrificio di Del Din. Una scelta importante che non può che valorizzare il contributo dato alla lotta di Liberazione di civili al pari di militari. La storia di Maria Agata è esemplare di un’avversione profonda alla dittatura maturata non per particolare indottrinamento politico o culturale, quanto reazione popolare quasi istintiva alle condizioni di prostrazione umana e politica che avevano fatto precipitare il Paese in un baratro di violenza senza fine. Maria Agata, a più di cinquant’anni, fu poi deportata a causa di quel gesto di ribellione, nel lager di Mathausen e dovette subire la soppressione fisica del marito Giobatta Vidoni, per mano nazista nonché l’internamento pure di uno dei suoi figli, i quali, tutti, furono combattenti partigiani dopo l’8 settembre ’43, scelta presa senza tentennamento alcuno. Agata morì nel 1947 a causa delle sofferenze patite durante il periodo passato nel campo di concentramento e la sua storia è stata solo recentemente recuperata grazie alla determinazione della nipote Mara Vidoni che ha permesso di ridare nuova luce su questa straordinaria vicenda.