Trento: Fvg e Trentino insieme per creare un Istituto europeo di Tecnologia


Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento hanno gettato le basi per una collaborazione istituzionale ed operativa finalizzata alla valorizzazione dei rispettivi sistemi universitari ed alla creazione di un Istituto europeo di Tecnologia, identificando nel modello trentino un punto di riferimento soprattutto per le innovative modalità di finanziamento e di gestione dell’intero comparto e per la normativa legata al trasferimento di competenze settoriali dallo Stato alla Provincia.
 A Trento per studiare interventi e strategie locali in un’ottica triveneta, l’assessore regionale ad Università e Ricerca, Alessia Rosolen, ha condiviso anche con i vertici dell’Università e delle due Fondazioni scientifiche collegate (Bruno Kessler ed Edmund Mach) la necessità di una regia politica capace di indicare le priorità e trasformarle in atti finanziari.<br />
"Con il disegno di legge appena predisposto abbiamo aperto la strada ad una razionalizzazione delle risorse – ha spiegato – ma ora dobbiamo puntare ad ottimizzare il quadro complessivo dell’estremo Nordest con un ulteriore salto di qualità nelle modalità di finanziamento e nella distribuzione delle deleghe".
 A questo proposito, Rosolen ha mostrato un forte interesse per il sistema trentino, strutturato con un’Università e due Fondazioni che si configurano come veri e propri contenitori per ricerca e trasferimento tecnologico, ricevendo direttamente dalla Provincia di Trento, attraverso singoli accordi di programma, circa 80 milioni di euro all’anno ai quali, solo per l’Università, vanno aggiunti altri 85 milioni di euro che precedentemente venivano erogati da Roma.
 Alle Fondazioni ed all’Ateneo, quindi, confluiscono quasi il 60 per cento delle risorse (80 su 150 milioni di euro) previste nell’ambito del Programma provinciale di ricerca che, in maniera giudicata opportuna da Rosolen, differenzia la ricerca di base da quella industriale e riserva ai bandi aperti la maggior parte degli ulteriori finanziamenti. "Il sistema trentino – ha commentato Rosolen – è molto ben articolato rispetto alla storia ed alle esigenze del territorio, un modello ideale per affrontare le nuove esigenze dettate dai contesti nazionale ed europeo".