Treppo Carnico: quell’affresco di Zigaina rinato come mosaico

di Giulia Zanello.
Giuseppe Zigaina artista della laguna, ma anche della montagna. Tant’è che il Comune di Treppo Carnico, nel 2003, decise di conferire al maestro friulano la cittadinanza onoraria. Proprio tra i monti della Carnia, infatti, il pittore lasció il suo segno realizzando nel 1958 un affresco che impreziosiva la sala consiliare dell’allora nuovo municipio. Un affresco che, in seguito a un problema di infiltrazioni, andò però perduto e solo 12 anni fa fu “riproposto” in forma musiva e ricollocato nella sua originaria posizione. A pochi giorni di distanza dalla scomparsa del pittore friulano, mancato lo scorso giovedì, un caso che presenta alcune analogie fa seguito alla vicenda di Latisana, dove un imbianchino con una mano di colore ha cancellato un’opera realizzata da Zigaina nell’ex cinema Bassi, ora supermercato. Che gode, fortunatamente, di un migliore epilogo. Oggi, infatti, nella sala consiliare del municipio del paese, è ancora possibile ammirare il mosaico che si ispira al bozzetto del maestro e raffigura la vita in Carnia negli anni Cinquanta. «Nel 1959 fu inaugurata la sede municipale di Treppo – racconta Luigi Cortolezzis, primo cittadino del comune – allora la Regione non era ancora nata e le sedi municipali si costruivano tramite l’ausilio di fondi statali. E la nostra ebbe la fortuna di vedere tre protagonisti dell’arte friulana all’opera in un momento di grande fermento: Zigaina, Gino Valle, che progettó l’edificio, e Dino Basaldella, autore del bassorilievo bronzeo raffigurante un abete, stemma araldico di Treppo». Ma dopo il terremoto del 1976 l’affresco andó distrutto e così, Luigi Cortolezzis, assieme all’allora sindaco di Cervignano Mauro Travanut, decise di ricontattare l’artista per valutare l’ipotesi di riproporre lo stesso bozzetto degli anni Cinquanta non più in forma pittorica, bensì musiva. Realizzata dalla Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, l’opera vide la luce nel 2003, in occasione dell’inaugurazione della nuova galleria d’arte moderna intitolata a Enrico De Cillia (dove è presente un’altra opera del maestro, “Composizione”, un olio del 1972) a cui Zigaina ha donato alcune opere della sua collezione privata. Con uno stile sobrio ed essenziale, i tasselli ricompongono in ventun metri quadrati la storia e l’anima della Carnia, quella dell’emigrazione, riuscendo ad esprimere, senza troppi colori, quel sentimento di amarezza che accompagnó tanti friulani lontani dalla propria terra. «L’inaugurazione della pinacoteca – ricorda il sindaco – fu occasione per consegnare la cittadinanza onoraria a Zigaina, come riconoscimento per il legame costante e sincero che si instaurò tra il pittore e la nostra realtà. Alla cerimonia presenziò anche il sindaco di Cervignano Piero Paviotti». Anche Treppo Carnico piange oggi uno dei maestri della pittura del Novecento, ma la sua figura rivive in quei tasselli che raccontano la storia di una comunità e celebrano le qualità di un grande artista e di un grande uomo.