Udine: Friuli Doc vietata agli esercenti


La kermesse di settembre sarà più friulana e anche più "astemia". E, stavolta, le leggi comunitarie non c’entrano nulla. Se la Regione ha assicurato che nelle sagre e nelle feste come Friuli Doc sarà possibile somministrare vino e birra in aree pubbliche , nonostante l’entrata in vigore della legge nazionale che recepisce la norma comunitaria del 2008, il Comune ha comunque inteso mettere in atto «misure – come si legge nella nota di Palazzo – per contenere gli abusi di sostanze alcoliche che hanno caratterizzato le ultime edizioni». Già da questo Friuli Doc 2009, in programma a settembre, all’esterno dei locali pubblici sarà vietata la spillatura della birra, la mescita di vino e di bevande, oltre alla manipolazione di alimenti.
      «Non è proibizionismo – ha assicurato il primo cittadino Furio Honsell -. Chi vuole promuovere i prodotti tipici lo potrà fare, ma gli esercizi commerciali potranno occupare il suolo pubblico solo per garantire maggiore spazio all’accoglienza, non per mescere alcolici. Per fare un esempio, se uno vorrà promuovere la birra locale lo potrà fare nell’apposito stand, come se vorrà promuovere i nostri vini, ma spillare birra generica fuori dai bar non fa parte di Friuli Doc. Puntiamo a promuovere i prodotti locali».
      Il vicesindaco Enzo Martines ha spiegato che, come si sa, «quest’anno non ci saranno ospiti stranieri: vogliamo riportare alle origini alcuni aspetti di questa manifestazione. Per Friuli Doc gli esercenti di Udine potranno chiedere l’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico, se ce l’hanno già, o chiedere l’occupazione di suolo pubblico per l’occasione. Ma fuori dai locali non sarà permessa la spillatura della birra e la mescita di vino e bevande: daremo il via libera a maggiori spazi solo per sistemare tavolini e sedie. Questo servirà a ingentilire l’iniziativa».
      Il sindaco ha assicurato che anche quest’anno sarà riproposta, per la gioia dei bambini dei centri vacanze, la notte in castello organizzata dalla Protezione civile per vedere le stelle cadenti agostane.

Le associazioni di categoria hanno già detto che si opporranno alla decisione in tutte le sedi e pare non abbiano nessuna intenzione di ritirare le bancarelle esterne ai locali. Starin a viodi!

Una risposta a “Udine: Friuli Doc vietata agli esercenti”

  1. Aggiornamento del 01/ ago 2009

    Pace fatta tra il Comune i titolari di bar e ristoranti della città in materia di Friuli Doc. La manifestazione sarà aperta anche ai chioschi dei locali, purchè servano prodotti friulani. Ma non manca una nuova e ulteriore eccezione relativa alla birra. Sarà ammessa anche quella straniera, ma accompagnata a una maggioranza di pietanze locali, in un contesto generale che garantisca comunque “qualità, decoro e sicurezza”. A partire dal divieto di alcol ai minori di 16 anni.

    «Siamo ovviamente molto soddisfatti – ha commentato Franco Di Benedetto della Confcommercio Udine, che ieri ha partecipato all’incontro “pacificatore” in Comune con gli altri esercenti Andrea Cecchini, Diego Volpe Pasini e il rappresentante provinciale del gruppo “mescita” Luigino De Colle -. Questa è una vera e propria vittoria di categoria. L’ordinanza per non farci partecipare a Friuli doc con chioschi nostri c’era già. Ora invece da lunedì tutti i locali udinesi interessati potranno fare domande in Comune per l’allestimento degli stand esterni. La partecipazione è però legata al vincolo dell’offerta di prodotti tipici friulani, fatta eccezione per qualche quantitativo di birra, oltre che a un certo decoro degli stessi stand. Insomma stop a certe brutture. E stop pure alla vendita indiscriminata di alcol a chi ha già superato un certo limite e, come già prevede la legge, ai minori di 16 anni. Su questo ci siamo impegnati col Comune. Mentre per evitare certi “orrori” nei chioschi abbiamo deciso di organizzare una sorta di premio al contrario. Durante la kermesse raccoglieremo le votazioni per “bollare” poi il peggior stand della festa».

    Altra iniziativa che i baristi, e Di Benedetto in primis, vogliono riuscire a realizzare è una mini-guida comprensiva di elenco locali, piatti, bevande e prezzi. Proprio per questo lo stesso Di Benedetto sta raccogliendo le adesioni di chi vuole essere compreso in questo depliant dedicato ai bar e ai ristoranti di Friuli Doc.

    «Siamo convinti – ha aggiunto Luigi De Colle – di aver raggiunto un ottimo risultato. Ma siamo consapevoli anche dell’importanza della richiesta di collaborazione che ci ha fatto il Comune. E per questo siamo disposta a dare il massimo per il decoro e la sicurezza di questa nuova edizione di Friuli Doc».

    Nè il sindaco Honsell nè l’assessore Martines vogliono però parlare di inversione di rotta dell’amministrazione. «La nostra intenzione – ha detto il primo cittadino – è quella di riportare Friuli Doc al suo ruolo originario di vetrina del territorio e dei prodotti tipici regionali. Per questo motivo abbiamo spiegato agli esercenti che per invertire la rotta occorre puntare sulle tipicità enogastronomiche friulane, concentrandosi sulla qualità e su una sobrietà che scoraggi l’abuso di alcol».

    «Se vogliamo ingentilire Friuli Doc bisogna cominciare a proporre modelli di fruizione più sani della manifestazione – sottolinea il vicesindaco Martines –. Insieme agli esercenti abbiamo concordato l’impegno a combattere gli abusi e la somministrazione di alcolici, peraltro già vietata dalla legge, ai minori di 16 anni e a chi si trova in stato di ubriachezza».

I commenti sono chiusi.