Udine: premiata l’équipe che opera i neonati col “ciuccio” in bocca

di Alessandra Ceschia

L’équipe guidata dal dottor Amato De Monte ci lavorava dal 2005. È da allora che all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine è cominciata la sperimentazione di una nuova tecnica destinata a rivoluzionare la chirurgia sui neonati, in particolare quelli affetti da una grave patologia: la stenosi del piloro. «Pur non essendo un ospedale pediatrico, il Santa Maria della Misericordia sta diventando un centro di alta specialità anche in fatto di interventi su neonati – osserva il dottor Amato De Monte –. Abbiamo introdotto una tecnica di anestesia per i neonati che sono affetti da stenosi del piloro, una patologia rara che si presenta su 5 o 6 bambini ogni mille nati e ne impedisce l’alimentazione. È necessario intervenire chirurgicamente nelle prime settimane di vita, quando il bambino pesa appena 3 o 4 chili, per rimuovere la strozzatura che impedisce al bambino di alimentarsi». Si tratta di un intervento che, normalmente, viene effettuato in anestesia, si rende quindi necessaria l’intubazione tracheale di pazienti così piccoli che esiste il concreto rischio di danneggiare il loro apparato respiratorio. È così che l’équipe composta da Ilaria Toretti, Bruno Dottore, Anna Iacobucci, Anna Villardi, Marcella Brazzoni, Rodolfo Muzzi e guidata da Amato De Monte ha messo a punto una tecnica che ha già ottenuto ben due riconoscimenti a livello nazionale e che sta suscitando ampio interesse. «Abbiamo cominciato a utilizzare un tipo di anestesia che viene somministrata a livello del midollo spinale e iniettata all’altezza del sacro – spiega De Monte –. Non solo evitiamo di intubare i bambini, ma, per capire qual è il giusto dosaggio, l’inserimento del farmaco viene monitorato con un ecografo che ne evidenzia l’avanzamento lungo la colonna vertebrale. Nel frattempo l’équipe chirurgica diretta dal dottor Fabrizio Baracetti – aggiunge De Monte – interviene a livello della bocca dello stomaco, mentre il neonato viene lasciato dormire tranquillo, spesso con il “ciuccio” in bocca». Messa a punto nel corso del 2012 dopo una lunga sperimentazione, la tecnica è già stata premiata nel corso di un congresso nazionale sull’anestesia pediatrica ad Ancona e, qualche settimana fa, ha ottenuto un nuovo riconoscimento dalla Società italiana di anestesia loco-regionale a Milano. «Per noi è un motivo di orgoglio – osserva De Monte – ma è anche la riprova dell’importanza rivestita dall’ospedale di Udine, perché pur non trattandosi di un ospedale pediatrico opera bambini da zero anni in su, sia nel campo della Neurochirurgia, sia per la Chirurgia plastica, che per l’Oculistica e la Traumatologia». Vanno da 500 a 700 i bambini da zero a 18 anni che ogni anno vengono assistiti dall’équipe di Anestesia per interventi chirurgici al Santa Maria ella Misericordia. «Da anni stiamo mettendo a punto un percorso per migliorare il livello di garanzia nei confronti dei bambini – sottolinea De Monte – la nostra Neonatologia accoglie bambini da tutta la regione, ecco perché, pur non essendo un ospedale pediatrico, ne abbiamo tutti i numeri e anche le professionalità». A garantire un supporto al personale medico, poi, ci sono anche le associazioni, prima fra tutte, evidenzia De Monte «l’associazione Luca onlus che è molto attiva nel supportare la nostra attività anche attraverso la donazione di strumentazioni destinate in particolare ai bambini con patologia neoplastica».