Zuglio: «Vogliamo diventare una delle istituzioni museali medio-grandi della regione» parola di Sindaco

 

di Gino Grillo.
Ha vent’anni il Museo archeologico della romana Iulium Carnicum. In occasione delle celebrazioni il sindaco Battista Molinari ha spiegato agli intervenuti la storia del museo anticipando quanto l’amministrazione comunale ha in serbo per il futuro nell’ottica di valorizzare non solo la sede museale, ma tutta l’area archeologica. Dopo i ringraziamenti a quanti hanno collaborato, negli anni, per la realizzazione e il miglioramento del complesso, i già sindaci Dante Romano, Enzo Martinelli, Domenico Romano, Stelio Dorissa e Elio Moser, e ai vari sponsor, Lucio Zanier di Tolmezzo, Danilo Pavan di Verona, governatori dei rispettivi Lions Club, la professoressa Vanacci, il professor Marco Marra e l’allora assessore regionale Dario Barnaba, il sindaco ha detto «Questo museo dovrà servire alle generazioni future affinchè non scordino mai la grandezza passata di Zuglio e possa servire alla nostra gente per darle la consapevolezza di essere eredi di una storia di secoli della quale essere fieri». Presentato poi il programma futuro di ampliamento del museo e del sito archeologico che prevede l’acquisto di casa Somma da destinare a sede di restauro dei reperti, l’acquisto di tre edifici adiacenti al foro, una campagna di scavi per l’accesso al foro direttamente dal Museo, il restauro del sito Franzin, l’apertura nella casa Gortani di Formeaso, in collaborazione con la Polse di Cougnes, del Museo delle arti sacre, da collegare al museo archeologico, «in modo che il Museo sia annoverato fra i musei medio grandi della Regione», la valorizzazione del sentiero che dalla città romana portava a Sezza (Segesta) e alla torre di vedetta romana sul colle di San Pietro. Previsti scavi al sito pre-romano ai piedi del colle di san Pietro, ma soprattutto sarà chiesto alla Soprintendenza «di esporre tutti i reperti restaurati e giacenti nel magazzino, o in altri musei perché noi tutti abbiamo bisogno di apprezzare tutto quanto rinvenuto nel nostro sito archeologico». Attualmente il museo ospita, sino al 31 ottobre, la mostra “Celti sui monti di cristallo” che per la prima volta affronta il tema della presenza celtica nell’arco alpino orientale attraverso le testimonianze più significative del territorio compreso tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia occidentale. La visita al museo procede dal piano terra dove, nella sala dedicata alla preistoria e protostoria, trovano collocazione manufatti in metallo e ceramiche risalenti all’età del Bronzo e del Ferro provenienti da varie località della Carnia, al primo piano dove due sale espongono i ritrovamenti a partire dall’800 come la riproduzione di un famoso ritratto maschile in bronzo (l’originale è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Cividale) ritrovato nella basilica civile. Infine ci si rivolge alla storia di Iulium Carnicum, con la sua vita religiosa e commerciale dell’antico centro, mentre la parte finale del percorso è dedicata alla Zuglio dell’epoca tardo antica, medievale e rinascimentale. Pochi metri più a monte si trovano infine i resti del Foro romano di 2000 anni fa dove recentemente è stato ritrovato il sito della lavorazione dell’ambra.