Al Mittelfest uno spettacolo di uomo

Il suo pezzo forte era il lambda calcolo da studiarsi in un ufficio ai Rizzi, poi ha scoperto lo spettacolo con il tandem Fazio-Littizzetto. E ha visto che la cosa poteva funzionare. Così ieri sera, pochi minuti dopo l’annuncio ufficiale che la giunta regionale riunita a Faedis lo ha nominato presidente del Mittelfest, ha dichiarato: «Entro con convinzione nel mondo dello spettacolo». Non si preoccupi: è già nei blog degli spettatori con un certo successo.Al lato pratico il magnifico rettore Furio Honsell attende ora solo l’approvazione del senato accademico dell’università di Udine e la strada sarà spianata per il nuovo incarico. Succede a Paolo Maurensig (scrittore), Demetrio Volcic (giornalista-eurodeputato), Lorenzo Pelizzo (banche), ma non ha ancora un consiglio di amministrazione rinnovato al suo fianco. Perchè ieri la giunta regionale ha deciso che era troppo tardi per proseguire con le discussioni e le nomine.Perchè un rettore per il Mittelfest? «Ovviamente è da tempo che cerco di promuovere la collaborazione fra l’università di Udine e i principali eventi culturali della regione e il Mittelfest è fra i massimi eventi promossi in Friuli Venezia Giulia. Pertanto questa nomina suggella una reciproca alleanza che valorizzerà la massima manifestazione teatrale e l’ateneo», risponde. Insomma ateneo e festival si traineranno a vicenda ed ecco dunque il professor Furio Honsell è pronto per stare sulla linea di confine fra cultura e show. Ma entra in gioco anche la tradizione: «I corsi di laurea in lingue e in mediazione culturale – dice il rettore – dimostrano che la nostra università ha le sue radici negli studi dell’Europa centro orientale».Furio Honsell considera un privilegio conoscere Moni Ovadia, il direttore artistico ("Lo ammiro moltissimo"); rivela che sul piano personale in questo festival c’è aria di famiglia ("ho antenati tedeschi, sloveni, sento vicina la molteplicità del mondo mitteleuropeo"). Annuncia il suo metodo di lavoro: «Conoscere, riflettere e poi una fase di approfondimento». Del Mittelfest lo affascina la "forte contaminazione fra culture". E qui spunta il lambda calcolo: «Trasversalità e interdisciplinarietà: penso che non si tratti solo di far dialogare le culture latina, tedesca e slovena, ma anche quella umanistica e scientifica. Spero si possa valorizzare questo aspetto. Perchè questa è la vera sfida del futuro: poter comprendere linguaggi diversi e visioni diverse».Ma una bozza di programma, il neo presidente, l’ha già: «Mittelfest è ormai un brand importante, mi pare che abbia assunto un certo prestigio e allora non si dovrebbe circoscrivere a soli 15 giorni, in un solo suggestivo luogo. Ma valorizzarlo tutto l’anno, esportarlo e utilizzarlo anche come ambasciatore del Friuli culturale e della sua complessità e ricchezza». Insomma Mittelfest tutto l’anno.