Aldo Rossi: ricordando Gaetano Scirea (Quattro taniche di benzina)

Per ricordare Gaetano Scirea pubblico un estratto da un mio libro mai pubblicato sugli eventi che hanno fatto la storia del pallone.

QUATTRO TANICHE DI BENZINA
di Aldo Rossi

Era nervoso Krystek Sienkiewicz anche se non se ne rendeva conto o forse era quasi arrabbiato; ma perchè Hernik a quell’ora, non lo aveva ancora chiamato? Eppure sapeva quanto fosse importante per lui che tutto fosse andato per il verso giusto; di Hernik però si fidava ciecamente fin da piccolo, quando lui che faceva parte dei grandi del quartiere, lo aveva difeso togliendolo da una brutta situazione in cui sicuramente lo avrebbero picchiato di brutto. Quell’episodio aveva fatto nascere la loro amicizia che continuava a distanza di tanti anni, anche se poi le loro strade si erano divise e Hernik a pallone non ci giocava più. Aveva lasciato a Krystek il sogno di potercela fare a sfondare in quel magico mondo che sono le squadre giovanili di una grossa squadra di calcio; una squadra che militava nella massima serie e che aveva vinto diversi scudetti, considerata da tutti tra le tre formazioni più forti della Polonia. Hernik no: aveva capito subito che il suo dribbling non era all’altezza, che faceva il doppio di fatica a tenere la palla per non farsela portare via, anche rispetto a ragazzi più esili e meno prestanti di lui, come era Krystek.

E allora con i pochi soldi ereditati alla morte del padre, si era comprato una 125 Fiat usata, ma tenuta bene ed era rimasto nell’ambiente del Gornik Zabre a fare l’autista per i dirigenti della squadra, nella speranza un giorno di poter diventare l’autista del presidente del club. Non erano tempi facili quelli in cui stavano vivendo Krystek e Hernik: la fine degli anni ottanta prometteva un futuro diverso per tutto il blocco Sovietico. Da più parti si sentiva dire in quei primi di settembre del 1989, che moltissimi Tedeschi dell’Est stavano cercando di scappare attraverso l’Ungheria che in quel period o, aveva rimosso le sue restrizioni al confine con l’Austria. Ma intanto dovevi fare i conti con la crisi economica e sopratutto con la benzina che non si trovava più in giro. Già la benzina. Aveva dovuto faticare parecchio Krystek per trovarla. Hernik gli avrebbe fatto il favore solo a condizione di trovargli quattro taniche di benzina, ma a quel favore era legato il futuro che Krystek sognava per se: essere notato da una grande squadra Europea. E le speranze erano riposte nell’osservatore straniero che Hernik avrebbe trasportato sulla sua 125.

Krystek giocava nelle giovanili del Gornik; l’osservatore sarebbe andato a visionare una partita della squadra maggiore che si giocava il sabato sera, per poi andarsene la domenica mattina. Quindi l’unica possibilità di Krystek per farsi notare, era che il suo amico Hernik consegnasse all’osservatore durante il viaggio, una videocassetta vhs che un cameraman della televisione Polacca aveva registrato durante un incontro della squadra giovanile del Gornik, in cui Krystek aveva segnato due gol e giocato piuttosto bene. Nulla lo avrebbe potuto fermare, neanche quelle quattro taniche di benzina pagate carissime al mercato nero e che personalmente aveva caricato nel bagagliaio della Fiat. Nell’attesa di quel fine pomeriggio che ormai era diventato tarda sera, nella mente di Krystek passava una specie di film al rallentatore: il suo amico Hernik alla guida della macchina fermo ad un bar che , mentre il dirigente del Gornik andava ad acquistare le sigarette, passava la videocas setta all’osservatore. Oppure no: sarebbe stato ancora meglio farlo mentre erano all’ingresso dell’aeroporto, proprio prima del ceck-in; sicuramente lì avrebbe dato meno nell’occhio.

Distratto dai suoi pensieri entrò in casa e meccanicamente accese la televisione; stava andando in onda il telegiornale e mostrava le immagini di una trasmissione sportiva straniera: doveva essere Italiana quella trasmissione, perchè riconobbe subito uno dei suoi idoli del calcio di quand’era piccolo: Marco Tardelli; ma era un Tardelli traballante e tremolante quello che vedeva sullo schermo e doveva stare anche poco bene perchè abbandonò subito lo studio con una faccia stravolta.

Krystek istintivamente alzò il volume e il giornalista che conduceva il telegiornale spiegò che quella trasmissione era “La Domenica Sportiva” italiana, dove era appena arrivata la notizia di un grave incidente stradale accaduto proprio in Polonia: all’ altezza di Rawa-Mazowiecka, l’autista di una 125 aveva sorpassato due tir ed era andato a scontrarsi frontalmente con un furgone “Zuk” che sopraggiungeva in direzione opposta. La Fiat, che trasportava nel bagagliaio quattro taniche di benzina, prese immediatamente fuoco. Nell’ urto si aprì soltanto la portiera posteriore dal lato ove era seduto un dirigente del Gornik Zabre che fu l’ unico a salvarsi. Nel rogo che ne seguì morirono l’autista, una interprete polacca e, a soli 36 anni, il vice allenatore e osservatore della Juventus Gaetano Scirea, inviato dall’allenatore Dino Zoff in qualità di o sservatore a visionare il Gornik Zabre, prossimo avversario dei bianconeri in coppa Uefa.

 Krystek rivide se stesso nel momento in cui caricava sull’auto le taniche e poi cominciò a correre senza fermarsi, come quando si continua ad inseguire quello che non puoi più sognare.