Allovin a Dimpeç

Appuntamento questa sera stasera alle 19 con la notte della “Fiesta da lis muars” ad Ampezzo. Un appuntamento che ricorre tradizionalmente nel centro della valle del Tagliamento e che attira migliaia di persone. La ricorrenza si rifà al capodanno celtico, un tempo appunto festeggiato nella notte fra l’ultimo di ottobre ed il 1° novembre, quando si riteneva che gli spiriti dei morti potessero tornare sulla terra, nei luoghi dove avevano vissuto. Da qui l’usanza, ancora oggi tramandata, di apparecchiare, prima di coricarsi la notte del 31 ottobre, il desco con del pane e dell’acqua, affinché gli avi trapassati possano ristorarsi. Da queste tradizioni millenarie provengono pure le feste cristiane dei morti e di tutti i santi che si celebrano i primi giorni di novembre, per non parlare poi di halloween che dall’America, dilaga in tutto il mondo. Anche stasera, c’è da aspettarselo, saranno in migliaia che giungeranno ad Ampezzo, camuffati da elfi, fate, maghi per trascorrere la notte nelle borgate site sul retro del museo geologico dove le strette vie e corti saranno oscurate. Si vivrà in un clima di altri tempi, senza energia elettrica, con le viuzze rischiarate dal tenue luccicare di torce e di falò attorno ai quali si potranno degustare le pietanze tipiche della stagione: castagne, mele, vin novello e vin brulè per riscaldare il corpo dai primi freddi autunnali, ma soprattutto zucche, molte delle quali, intarsiate a guisa di faccia mostruosa e spettrale, illustreranno il cammino ai partecipanti alla festa, grazie a delle candele accese all’interno delle stesse.