Alpe Tamar: in ricordo di Luca Vuerich a 1 anno dalla morte


di Giancarlo Martina

Gli amici del Soccorso alpino sloveno e del Cnsas (Centro Nazionale Soccorso alpino e speleologico italiano) ricordano, oggi, a un anno dalla morte, Luca Vuerich, la guida alpina di Camporosso. Luca Vuerich, che era socio della Sezione Monte Lussari del Cai e membro attivo della Stazione di Cave del Predil del Cnsas, è morto a 34 anni, in seguito alle gravissime ferite e lesioni riportate precipitando, travolto da una valanga di ghiaccio, per circa 300 metri in un canalino sul monte Prisojnik, una delle cime delle Alpi Giulie orientali che fanno da cornice a Kraniska Gora, località turistica slovena appena oltre il confine di Fusine. E sarà proprio alla vicina Alpe Tamar che questo pomeriggio, alle 16, avrà luogo una sorta di pellegrinaggio, una camminata in montagna con Andrej Magajne, l’amico che era con lui sulla cascata di ghiaccio in quel giorno, per dare modo a tutti gli estimatori del compianto giovane di ritrovarsi e deporre assieme un mazzo di fiori in sua memoria e anche per abbracciare affettuosamente nel ricordo dell’alpinista, la morosa Leila, i genitori e la sorella di Luca. In serata Luca Vuerich sarà, poi ricordato dalla Stazione del Soccorso alpino di Cave del Predil che gli dedica l’annuale convivio. Domani alle 10 sarà celebrata la messa nella Chiesa di Camporosso e sabato 29 gennaio a Passian di Prato, gli amici friulani dedicano a Luca una serata corale all’auditorium “E.Venier”.<br />
Luca Vuerich, era senz’altro l’alpinista di maggiore valore della nuova generazione friulana. Aveva all’attivo 600 scalate alpine e aperto una trentina di nuove vie. Con Nives Meroi e Romano Benet aveva raggiunto la cima di quattro Ottomila himalaiani, i tre scalati in venti giorni nel 2003: Gasherbrum I (8.068 metri), Gasherbrum II (8.035 metri) e Broad Peak (8.047 metri) e nel 2004, il Lhotse (8501 metri).

 

Una risposta a “Alpe Tamar: in ricordo di Luca Vuerich a 1 anno dalla morte”

  1. aggiornamento del 23/01/2011

    di Giancarlo Martina

    Sono saliti in molti ieri pomeriggio a Mali Tamar nei pressi del passo del Vrsic, sopra Kranjska Gora, per deporre un mazzo di fiori a ricordo della guida alpina Luca Vuerich, al monumento dedicato ai caduti in montagna. C'erano rappresentanze delle guide alpine, gli amici del Soccorso alpino sloveno e del Cnsas (Centro Nazionale soccorso alpino e speleologico italiano), il papà e la sorella ma anche tanti estimatori che, lasciate le auto al terzo tornante della strada che porta al passo, hanno compiuto una camminata di mezz'ora per raggiungere il luogo dove sorge la cappellina per soffermarsi in raccoglimento a ricordo del giovane alpinista morto un anno fa all'ospedale di Udine per le gravi ferite e lesioni riportate precipitando, travolto da neve e ghiaccio, da un canalino mentre con l'alpinista sloveno Andrej Magajne stava tacciando un nuova via invernale sul vicino monte Prisojnik.
    E' stato un momento di fratellanza e anche un abbraccio forte si solidarietà alla fidanzata Leila, ai genitori e alla sorella di Luca Vuerich. Luca era guida alpina molto professionale e svolgeva con dedizione e competenza il suo lavoro trasmettendo a chi andava in montagna con lui la passione per l'ambiente naturale che amava sopra ogni altra cosa. Luca Vuerich era socio della Sezione Monte Lussari del Cai e membro attivo della Stazione di Cave del Predil del Cnsas e, da volontario, aveva partecipato a innumerevoli interventi per il salvataggio di persone in montagna. Aveva solo 34 anni, ma aveva maturato una notevole esperienza alpinistica. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nella sua famiglia e anche nell'ambiente alpinistico delle tre regioni contermini del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia. Ieri sera poi la figura del valente alpinista è stata ricordata in occasione dell'annuale convivio che la Stazione del Soccorso alpino di Cave del Predil gli ha dedicato. Questa mattina, inoltre, alle 10 sarà celebrata la messa in suffragio nella chiesa di Camporosso. Sabato 29 gennaio, alle 20.30 a Pasian di Prato, gli amici friulani dedicano a Luca una serata corale all'auditorium "E.Venier" con la partecipazione dei gruppi corali Monte Arvenis, Quasi Diesis Vocal e Mangart.
    Luca Vuerich era senz'altro l'alpinista di maggiore valore della nuova generazione friulana. Con le sue imprese s'era fatto apprezzare anche in Italia e all'estero. Aveva all'attivo 600 scalate alpine e aperto una trentina di nuove vie. Con Nives Meroi e Romano Benet aveva raggiunto la cima di quattro Ottomila himalaiani, i tre scalati in venti giorni nel 2003: Gasherbrum I (8.068 metri), Gasherbrum II (8.035 metri) e Broad Peak (8.047 metri) e nel 2004, il Lhotse (8501 metri).

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