Alto Friuli: l’ospedale non divide più Gemona e Tolmezzo


di Piero Cargnelutti

Mentre è in ballo la discussione fra amministratori locali sulla proposta alla Regione di creare una unica azienda che comprenda i tre ospedali di Tolmezzo, Gemona e San Daniele, sembra che la questione sanità abbia portato ad un risultato importante nel territorio dell’alto Friuli: la Carnia il Gemonese non solo si parlano, ma fanno squadra.
      Lasciate alle spalle questioni quali quelle degli stessi ospedali e della Provincia dell’alto Friuli che fino ad alcuni anni fa avevano prodotto scontri fra le parti, ora la salvaguardia dei servizi sanitari al territorio si fa insieme.
      Il consiglio comunale di Tolmezzo ne ha già dato prova votando all’unanimità un ordine del giorno, in cui fra i punti c’è pure la richiesta salvaguardare pure il San Michele: «Si è aperta una nuova era di collaborazione – spiega Cristiana Gallizia, vice sindaco a Tolmezzo e presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto carnico -, per noi è importante difendere tanto il nostro ospedale quanto quello gemonese, perché insieme facciamo 284 posti letto, numeri che ci permettono di mantenere una struttura sanitaria in grado di venire incontro alle esigenze del territorio. I campanilismi non servono più, tanto è vero che Tolmezzo da sola, se viene incontro alla Carnia non può certo attirare i cittadini della zona di Buia, Tarcento e Osoppo». <br />
      E a Gemona, il sindaco Paolo Urbani conferma quanto detto dalla collega Gallizia: «Ho partecipato al consiglio comunale di Tolmezzo e mi ha fatto un gran piacere l’attenzione avuta dagli amministratori carnici verso il San Michele. Soltanto presentandoci uniti, possiamo fare proposte serie alla Regione nell’interesse di questo territorio. Per me si tratta di una svolta epocale, e se oggi la affrontiamo sul campo sanitario, mi auguro che in futuro possiamo lavorare insieme anche su altre questioni sovracomunali quali ad esempio le scuole. Del resto, una cosa piccola come il capodanno, che abbiamo realizzato con la collaborazione di più amministrazioni, ci ha insegnato che l’unione delle forze e la rinuncia ai campanilismi possono portare a buoni risultati».