Alto Friuli: sorvoli dei jet, De Monte non convinta dal ministro

È stata oggetto di un’interrogazione al ministro della difesa Mauro della senatrice Isabella De Monte la protesta dei cittadini contro i sorvoli degli elicotteri e aerei militari sui cieli della Carnia e della pedemontana gemonese che ha dato vita a una raccolta di firme che è giunta già a superare le 1200 adesioni. «Non ritengo sufficiente la risposta del ministro alla mia interrogazione, tesa a tutelare le popolazioni della Carnia e del Gemonese – dice subito la senatrice di Pontebba – perché se è vero che occorre mettere le forze armate nella condizione di esercitarsi, è anche vero che occorre farlo tutelando prima di tutto i cittadini. Occorre trovare una giusta via di mezzo che ponga comunque al centro i diritti di chi vive sul territorio, modificando orari e modalità delle esercitazioni. Non sono quindi soddisfatta della risposta del ministro, e insisterò per trovare delle soluzioni anche a questo problema». Il ministro alla Difesa Mauro, nella risposta all’interrogazione della senatrice De Monte, aveva sottolineato «l’importanza fondamentale che riveste per il personale delle forze armate l’acquisizione di adeguati livelli di addestramento, al fine sia di poter assolvere al meglio i compiti istituzionali, sia per consentire al personale stesso di operare nelle condizioni di maggior sicurezza possibile. In particolare – prosegue il ministro -, l’attività addestrativa per l’aeronautica militare, oltre a essere indispensabile per il mantenimento delle capacità operative funzionali alla salvaguardia della sicurezza dello spazio aereo di interesse nazionale, costituisce, altresì, il fondamento da cui originano tutti i principi basilari della sicurezza delle operazioni di volo». Il ministro spiega poi che disposizioni precise vietano «il sorvolo di centri urbani» e nei casi in cui non è possibile evitare aree densamente abitate, tale sorvolo avviene a quote superiori ai 1.500 piedi (circa 500 metri), ad una distanza minima di 1.5 NM (3 chilometri), ed a velocità tali da ridurne l’impatto acustico. L’attività di volo notturno di norma – prosegue il ministro – si svolge nei giorni dal lunedì al venerdì, non oltre le 23. Durante i fine settimana, invece, l’unica attività di volo riconducibile ad aeromobili militari potrebbe essere quella connessa alle esibizioni della pattuglia acrobatica nazionale in località e date preventivamente autorizzate dalle competenti autorità oppure agli eventuali cosiddetti scrambles reali dei velivoli da difesa aerea.