Alto Friuli: stangata bis in montagna riscaldarsi con gasolio e gpl costerà di più

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di Gino Grillo.

Dopo l’aumento delle bollette dell’acqua, c’è un’altra stangata in arrivo per le famiglie e le imprese della montagna friulana: costerà di più il riscaldamento. La legge di Stabilità emanata dal Governo nazionale prevede, infatti, l’aumento dell’Iva e delle accise, e la riduzione radicale dei benefici, cioè degli sconti, per l’acquisto di gasolio e gpl nelle zone montane. La denuncia parte da Assopetroli e dal presidente Franco Ferrari Aggradi, il quale segnala che l’articolo 19, comma 11, del disegno di legge prevede che entro la fine di gennaio 2015 vengano ridotti i crediti di imposta indicati all’elenco 1 allegato al ddl per assicurare risparmi non inferiori a 16,335 milioni di euro per il 2015 e a 38,690 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. Una misura insostenibile, denuncia Assopetroli, in quanto colpisce beni di prima necessità sui quali grava una tassazione che è ben quattro volte più alta che nel resto d’Europa. Le preoccupazioni di Assopetroli per il comparto della distribuzione sono anche quelle del territorio montano. Il decreto legge taglierebbe gli sconti per il gasolio e il gpl da riscaldamento in aree climaticamente e geograficamente svantaggiate, che comprendono nella nostra provincia praticamente tutta la zona montana, Carnia, Valcanale e Canal del Ferro e buona parte della zona pedemontana. In Carnia tutti i 28 Comuni, con eccezione di alcune frazioni del comune di Cavazzo, e quelli del Tarvisiano, sono inseriti nella fascia climatica F, assegnata a seconda della temperatura media annua. Altri Comuni, come Venzone, compresi nella zona pedemontana, sono classificati in fascia E. Nelle zone in fascia F lo sconto sul gasolio si aggira attorno ai 13 centesimi per litro (0.159069 euro per il gpl); un uguale sconto è ammesso per i Comuni in fascia E non collegati con il servizio di metanodotto. «Il Governo – attacca l’ex vicepresidente del Senato, Francesco Moro – dice di non aumentare le tasse, ma di fatto eliminando i benefici di certe leggi, come quella del riscaldamento, è come se le avesse aumentate, e solo per una categoria di persone, quelle che vivono in zone più svantaggiate». «Dispiace osservare come i parlamentari regionali, informati della cosa – conclude Moro – facciano orecchie da mercante». «Viviamo situazioni allucinanti – attacca Marco Lenna, sindaco di Forni di Sotto – accorpano i Comuni, ci tolgono i benefici sul riscaldamento, obbligano Carniacque ad assorbire i debiti dei Comuni: tutto calato dall’alto, come in Corea del Nord». Lenna auspica una diversa filosofia per la montagna «che è diversa dalla pianura. Certe scelte non devono essere prese solo su basi economiche, altrimenti la montagna muore e poi, di riflesso, sarà il crollo anche per la pianura». Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, ricorda come questo provvedimento «anche se sembra voglia compensare una diseguaglianza di prezzo del riscaldamento fra chi vive in montagna e chi abita in pianura, di fatto crea una diseguaglianza per chi vive in zone dove l’inverno è più lungo e più freddo. Occorre cominciare a ragionare su sistemi di riscaldamento alternativi».