Alto Friuli: via le Comunità montane, arrivano gli ambiti, opposizioni d’accordo

di Tanja Ariis

In Alto Friuli quattro Unioni al posto delle Comunità montane. A loro andrà la gestione dei servizi in forma associata e nuove competenze con unicità di intervento. Il personale di Unioni e Comuni lavorerà insieme per un servizio più qualificato. La differenziazione di competenze tra Unioni e Comuni, per dire stop ai disservizi creati dalla sovrapposizione di enti con le stesse competenze e funzioni, incassa un favore bipartisan. Resta ora l’incognita Lega Nord che potrebbe non digerire alcune parti della riforma
Se ne è parlato ieri durante la tavola rotonda organizzata da Cisl Alto Friuli sul tema ad Amaro. La riforma degli enti locali in Alto Friuli suddivide il territorio in 4 ambiti montani: Carnia (28 Comuni), Val Canale con Canal del Ferro (8), Gemonese (7), Tarcentino (5, ma è solo una parte). La novità di ieri riguarda la condivisione che ci sarebbe sulla proposta del gruppo regionale di 20 sindaci che ora sarà esaminata in Regione. Su di essa anche il consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio, ha annunciato un probabile voto favorevole in aula.
Anche per l’assessore regionale Andrea Garlatti «tutte le asserzioni e le richieste dei sindaci» sono «condivisibili dalla Regione». I sindaci hanno chiesto che programmazione, progettazione, pianificazione e politiche energetiche passino di competenza esclusiva delle Unioni (o come si chiameranno), il resto delle competenze resti ai Comuni. Competenze esercitate in via esclusiva. Per la rappresentanza in assemblea, accanto al voto ponderale (basato su territorio e abitanti) vogliono anche il voto uninominale per gli atti fondanti. Il 1° dicembre è in programma il confronto tra Regione ed i sindaci interessati per vedere se la riforma può avere un primo disco verde.
«Il nostro obbiettivo – ha spiegato Garlatti – non è depotenziare i piccoli enti, risparmiare risorse, ma metterli in condizioni di operare. Con dimensioni spesso molto piccole, poco personale e la complessità normativa è difficile affrontare le tante questioni e avere una specializzazione del personale. È diverso invece far lavorare insieme 20-30 uffici tecnici». Per il consigliere regionale del Pdl Luigi Cacitti «c’è la volontà di rafforzare attraverso un nuovo ente il ruolo della montagna sotto ogni aspetto. Nessuno vuole togliere competenze ai Comuni».
Marsilio ha insistito molto sul ruolo dell’Unione di programmazione per il territorio e sull’unicità delle competenze (se una cosa la fa un ente non la deve fare l’altro). Perplesso il consigliere regionale del Pd Sandro Della Mea su ambiti comprendenti soli 7 o 8 comuni, come quello per la Val Canale Canal del Ferro: «Non si possono fare ragionamenti di area vasta”. Le realtà economiche? Come ha detto ieri il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Da Pozzo si aspettano semplificazione ed efficienza specie in un momento di crisi come questo. Saranno accontentate?

 

3 Risposte a “Alto Friuli: via le Comunità montane, arrivano gli ambiti, opposizioni d’accordo”

  1. SCUSATE SCUSATE SCUSATE
    ma non sono esattamente le vecchie comunità montane con  un nome nuovo e con qualche novità di facciata……..
    Dopo più di dua anni la montagna ha partorito il topolino!!!!!!!!!!!!!!
    e serviva chiuderle mandare commissari da trieste, riesumare una cariatyide della poitica per gestire meno del normalissimo ordinario.
    Povera montagna con tali atuti e lungimiranti sorestants|||||||||||

  2. aggiornamento del 21/11/2010

    Tanja Ariis dal MV di oggi

    Ecco come sarà suddiviso l’Alto Friuli se la riforma della Regione sulle autonomie andrà in porto. Sono 3 gli ambiti ipotizzati per l’Alto Friuli al posto delle attuali Comunità Montane: Carnia con 28 Comuni, Val Canale e Canal del Ferro con 8 Comuni e Gemonese con 7 Comuni. L’ambito della Carnia, il più corposo, conta 39 mila e 327 abitanti su una superficie di 1.221 kmq. Val Canale e Canal del Ferro 11.587 abitanti su 875 kmq.

    Infine il Gemonese con i suoi 21.991 abitanti su 264 Kmq. Alle 3 Unioni (o come si chiameranno) che sostituiranno le attuali Comunità Montane spetteranno la gestione dei servizi in forma associata e nuove competenze con unicità di intervento. Il personale di Unioni e Comuni lavorerà insieme. Se la Regione asseconderà le indicazioni dei sindaci, programmazione, progettazione, pianificazione e politiche energetiche passeranno in competenza esclusiva alle Unioni, ma il resto delle competenze resterà ai Comuni, anche qui in via esclusiva. Per la rappresentanza in assemblea, accanto al voto ponderale (basato su territorio e abitanti) ci sarebbe, per gli atti fondanti, anche il voto uninominale. Della riforma si è parlato venerdì in una tavola rotonda organizzata dalla Cisl dell’Alto Friuli che ha illustrato i dati relativi al suo comprensorio di competenza che riguarda oltre a Carnia, Val Canale e Canal del Ferro e Gemonese, anche il Tarcentino. Un territorio, ha spiegato il segretario Franco Colautti, di 63 Comuni distribuiti su 2.888 kmq, circa il 36,8% di quello regionale, e con 141.436 abitanti, l’11,4% del FVG. Di questi 63 Comuni Gemona e Tolmezzo sono i Comuni più grossi totalizzando assieme 21.947 abitanti. Sono 19 quelli con popolazione tra 2.000 e 5.000 abitanti, in tutto 49.950 abitanti. Sono 19 anche i Comuni con popolazione tra i 500 ed i 1.000 abitanti, per 13.961 abitanti, mentre sono 6 quelli fino a 500 abitanti. In Alto Friuli e Tarcentino interessante il confronto con il resto della provincia nei dati della Camera di commercio di Udine al 31 dicembre 2009: la popolazione giovane è all’11,9%, mentre in provincia è al 12,26%. L’indice di vecchiaia è al 196,16 contro il 183,6 della provincia. Gli stranieri iscritti all’anagrafe sono, rispetto alla popolazione, il 3,92% della popolazione, il 2,66% in meno che in provincia. Il mondo produttivo in Alto Friuli e Tarcentino conta 11.413 imprese attive (3.994 artigiane), il 23,85% della provincia. L’industria è al 13,6%, in percentuale più che in provincia (11,97%), ed anche le costruzioni col 16,76%, sono in proporzione più che in provincia, 14,57%. Il settore più “affollato” è commercio, alberghi e pubblici esercizi, 30,91%, seguito da agricoltura con oltre il 20%, in provincia è al 18,6%. La media del reddito imponibile delle persone fisiche ai fini dell’addizionale Irpef 2008 è 20.848 euro contro i 22.265 di media provinciale.
     

  3. …nella tabella esplicativa sul Messaggero Veneto, cronaca….tolmezzo,tarvisio etc. c'è un piccolo refuso, non penso che durante la notte siano stati creati 7 comuni in Carnia, mo spiego:
    Carnia  28
    Tolmezzino 7
    accccc….. non ci sono più i correttori di bozze come una volta..e io lo fui, in Via Carducci…anni 60/70

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