Amaro: Friulmont ha varato il piano per rilanciare il formaggio di montagna


Si prosegue speditamente con la riconversione del settore lattiero caseario della montagna. Decise da Friulmont le azioni commerciali e di rilancio dei formaggi tipici locali. Sarà razionalizzata la produzione ed il conferimento del latte presso i caseifici. Sono questi in estrema sintesi i punti del Piano di riconversione per il settore finanziato dalla Regione, discussi durante un recentissimo incontro. I presidenti dei caseifici dell’area montana aderenti al piano si sono riuniti, ad Amaro, presso la sede Agemont, dove si trova anche Friulmont  il consorzio dei caseifici deputato alla riorganizzazione del settore ed alla valorizzazione della produzione lattiero casearia del comparto montano, che vede uniti il Caseificio Sociale Alto But di Sutrio, il Caseificio Val Tagliamento di Enemonzo, il Caseifico Val Degano, la Latteria di Venzone, la Cooperativa Agricoltori Valcanale, la Latteria Sociale di Paularo, la Latteria di Campolessi, il Consorzio Prodotti della Montagna e Agemont, che detiene la maggioranza delle quote. Alla presenza di Luciano Mazzolini e di Lucio Rossmann, rispettivamente presidente e direttore di Friulmont, sono state perfezionate le prossime azioni previste dal Piano.
«Si consolida quindi l’azione di Friulmont –ha affermato il direttore Rossmann – delineando le linee del Piano di riconversione che intende attuare con i caseifici: una decisa azione di riorganizzazione del comparto e di rilancio commerciale e di marketing dei prodotti. Con il finanziamento già erogato dalla Regione insieme alla struttura di Friulmont, è finalmente possibile operare in una logica che consentirà di far emergere il valore delle produzioni locali e la capacità di gestire il cambiamento da parte dei consorziati, in una visione che nulla ha a che fare con l’ assistenzialismo, ma che porti invece alla creazione di una struttura forte e autonoma capace di confrontarsi con il mercato. In particolare, per quanto riguarda il caseifico Val Degano, stiamo lavorando attivamente con gli allevatori ed i nostri consorziati, per garantire il ritiro del latte per tutti gli allevatori che conferivano a Val Degano, oggi non più attivo a livello di produzione. I nostri consorziati, come definito nel piano di riconversione al quale hanno aderito, hanno assunto l’impegno di razionalizzare la raccolta del latte. Questo sacrificio richiesto ai caseifici consorziati rappresenta uno sforzo che verrà sicuramente premiato dalla realizzazione del piano».