Andrea Valciç: Friulani sempliciotti sì, ma non stupidi


Noi friulani siamo davvero sempliciotti, ma non stupidi. Così quando venne prospettata la possibilità di riscaldare e rifornire d’energia le case, gli uffici, le scuole dei nostri paesi con le centrali a biomasse, abbiamo aderito, direi in maniera convinta, ai progetti che cominciavano ad essere presentati . Il fatto poi che la crisi sia arrivata esigendo un pesante tributo di risparmio, ci aveva spinto al di là del semplice assenso. Il bruciare del legno, altrimenti sprecato del sottobosco, ci faceva forse ricordare spolers e caminetti, calori dimenticati e atmosfere da Vecchia Romagna.
      Substrati dell’inconscio messi subito in discussione dalle notizie di materiali, usati per la combustione, provenienti da foreste lituane, altamente sospette per inquinamento radioattivo, di fumi e esalazioni di non certificata salubrità, di tutto quel contorno di dubbi che ormai accompagna ogni novità tecnologica. Forse avremmo superato queste titubanze, accantonate come le solite paure messe in giro dai verdi, e avremmo accettato tranquillamente l’installazione in ogni dove di queste centrali termiche. Ma i sempliciotti una cosa non sopportano: essere presi in giro. È accaduto quando ci si è accorti che le dimensioni di queste strutture superavano di gran lunga i parametri del fabbisogno locale e si proponevano invece come fonte di guadagno per le società costruttrici. Sia ben chiaro tutto lecito e nella logica del mercato, ma perchè al cittadino, che consegnava territorio e salute pubblici, dovevano rimanere gli spiccioli energetici, mentre il business si faceva altrove? Questa la domanda che improvvisa si è accesa, come in un telequiz, nella dura testa dei friulani, con la conseguente presa di posizione del negare il proprio sì all’insediamento. Non una risposta di minoranza, di cui le amministrazioni locali avrebbero solo sorriso, bensì talmente forte che, sia a Pontebba che a Tarcento, il progetto è stato bloccato.<br />
      Non indifferenti queste vittorie popolari anche come effetto dirompente nelle file dei partiti, alle prese con distinguo e posizioni spesso in contrasto, foriere di spaccature che nessuno aveva intravisto, sia nel centro destra che nel centrosinistra. Su alcuni temi come ambiente, energia e salute non sarà facile, per nessun amministratore comportarsi come in passato fece l’assessore Sonego, su problemi come le casse d’espansione, la Tav, l’elettrodotto.
      Il presidente Tondo, da decisionista come ama definirsi, deve tenerne conto più di tutti.

2 Risposte a “Andrea Valciç: Friulani sempliciotti sì, ma non stupidi”

  1. Valcic tuttologo, il sergio romano dai furlans, nie che nol sepi mior e cummo si e mittut a fa ancie el bruciatorist.

  2. Mancul mâl che o vin Andrea Valcic e la sô rubriche LA CJACARADE (quotidian IL GAZZETTINO)!

    Fuarce Dree e indenat simpri cussì!

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