Andrea Valcic: unità del Friuli e province, un dibattito aperto

Forse si è trattato solo di una prova, ma l’aver annunciato all’interno della manovra finanziaria del governo, la possibile cancellazione di alcune province, ha suscitato reazioni bellicose e immediati studi di possibili guerre di conquista territoriali per riuscire a raggiungere quota 220mila. A parte la curiosità della cifra , così simpaticamente sospesa tra due quantità più congrue, a parte il perchè non dovesse riguardare quelle confinanti con uno stato estero, per il Friuli può aver rappresentato un segnale importante. Non tanto per il dibattito ricorrente su l’utilità dell’esistenza stessa di questi enti, bensì sulla constatazione che gli assetti amministrativi statali sono sempre meno certi.
      Sino ad ora, ad esempio, si è sempre pensato solo ad una possibile divisione tra città metropolitana triestina e una sorta di unione delle province friulane.
      Non è detto che il Friuli, una volta ritornato alla sua autonomia, debba per forza organizzarsi in questa direzione. Determinata la sua unità, le forme di amministrazione potrebbero anche assumere connotati diversi, più flessibili e rispettosi della storia.