Arta: il gestore delle Terme disdetta il contratto, lamenta costi energetici troppo alti

di Tanja Ariis.
L’attuale gestore delle Terme ha presentato al Comune la disdetta al contratto – con effetto da gennaio – a causa dei costi energetici troppo alti. Il consigliere regionale Renzo Tondo con un’interrogazione a risposta immediata chiede alla governatrice, Debora Serracchiani, quali azioni la Regione intenda intraprendere per salvaguardare l’attività e il conseguente indotto economico generato dal complesso termale, garantendo continuità al servizio socio-sanitario erogato. «Le terme rappresentano – afferma Tondo – un importante riferimento per l’erogazione di cure riabilitative e rigenerative utili al benessere psicofisico delle persone. La loro mission trova giustificazione sia per gli effetti terapeutici di quest’acqua unica nel suo genere, sia per la quantità di servizi erogati, tra cui fangoterapia, cure inalatorie Orl, cure idropiniche». Inizialmente il Comune gestiva in forma diretta lo stabilimento di sua proprietà e solo nel 2013 ha affidato la gestione a terzi con l’indizione di un bando di concorso per il suo affidamento novennale. Con il nuovo gestore, la Casa di cura Città di Udine, le terme hanno ampliato l’offerta dei servizi ambulatoriali specialistici. Però «il gestore – sottolinea Tondo – ha presentato disdetta del contratto in essere a far data da gennaio 2016 per perdite generate da ingenti costi di gestione, soprattutto energetici. Le terme costituiscono per Arta e i Comuni limitrofi un grande valore di qualificazione territoriale con effetti benefici non solo per il wellness e la promozione turistica, ma soprattutto per l’occupazione e l’indotto produttivo dell’intero Alto Friuli, area già penalizzata, ad esempio, dalla crisi Coopca e dalla chiusura del tribunale di Tolmezzo. Il complesso termale potrebbe permettere al Fvg di costituire un serio riferimento anche per il turismo termale, dando risposta a chi oggi si rivolge a realtà di altre regioni». Il sindaco di Arta Terme, Marlino Peresson, si dice fiducioso sulla possibilità di mantenere l’attuale gestore. «Non abbiamo – assicura – mai interrotto il dialogo. La disdetta è arrivata sei mesi fa. In questi mesi la Regione si è impegnata a cercare una soluzione e il modo di andare incontro alle esigenze del gestore in modo particolare per quanto riguarda i costi energetici. La partita non è assolutamente chiusa. Siamo in costante contatto con gli uffici regionali. Il Comune non può farsi carico da solo di questa realtà che è un servizio comprensoriale e sono le uniche vere terme della regione. Sono fiducioso che troveremo una soluzione e, in ogni caso, lo dico a chiare lettere, le terme non saranno chiuse».

2 Risposte a “Arta: il gestore delle Terme disdetta il contratto, lamenta costi energetici troppo alti”

  1. Nessune mette in dubbio il valore aggiunto e che le Terme danno alla Carnia ma nessuno si chiede perché l’allora direttore della Promotur Manlio Petris non ha mai voluto allacciarsi all’impianto di Biomassa di Arta perché, con dati alla mano, avrebbero aumentato i costi energetici dell’intero complesso. Chi ha deciso questo allacciamento assicurando minori costi si prenda in carico i maggiori costi senza sottrarre soldi ai cittadini. LO stesso problema è avvenuto in comune ad Ampezzo dove promesse di risparmi del 24/35% ci sono dei maggiori costi del 30% per riscaldare scuole e casa di riposo. E’ facile decidere con le tasche degli altri……

  2. ma cosa dici? se c’è una società della comunità montana che si chiama escomontagna spa che gestisce tutto in carnia molto bene con persone onestissime anche se non si conoscono i bilanci

I commenti sono chiusi.