Bordano: “Casa delle farfalle” respinto il ricorso di Pavees sulle piante

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di Piero Cargnelutti.
Mentre si prepara ad affrontare il periodo estivo, per la Casa delle farfalle le grane legali non finiscono, ma il Tribunale di Udine dà ragione al Comune e agli attuali gestori della cooperativa “Farfalle nella testa”, non andando dunque a mettere in discussione la stagione. In un’udienza svoltasi ieri, il giudice del Tribunale udinese Francesco Venier ha rigettato il provvedimento d’urgenza che era stato avviato da “Pavees”, condannandola a pagare non solo il costo delle spese giudiziarie ma anche, per “lite temeraria”, mille euro al Comune e altri mille a “Farfalle nella testa”. Stavolta al centro dell’attenzione erano le piante che si trovano all’interno della struttura museale, le quali la arricchiscono ricreando gli scenari tropicali in cui vivono le farfalle, e sono dunque fondamentali per poter apprezzare l’offerta del museo. Il problema si era fatto avanti già lo scorso novembre quando la coop Pavees, riconsegnando la struttura nella mani del Comune, aveva rivendicato la proprietà delle piante, presentando già da allora le relative fatture di pagamento emesse dalla stessa cooperativa nel corso degli anni. Nel dettaglio, le piante avrebbero un valore di 104 mila euro: si tratta infatti di esemplari molto belli e soprattutto sono parecchie. Dopo che il Tar ha rigettato il primo ricorso avviato da Pavees, che interessava invece le modalità di svolgimento della gara per l’affidamento della struttura, il nuovo gestore ha potuto dunque aprire al pubblico la struttura la scorsa domenica di Pasqua, ma il problema delle piante non era ancora stato risolto. Ecco dunque che, lo scorso 6 aprile, Pavees, tramite il suo legale rappresentanta Nicla Iob, ha presentato un ricorso al Tribunale di Udine con il quale si chiedeva sia al Comune che a Farfalle nella testa di non utilizzare quelle piante, che vantava essere di sua proprietà. Tuttavia, il giudice del Tribunale di Udine ha rigettato il ricorso di Pavees, oltre a prevedere per essa anche un pagamento “punitivo”. Nel corso dell’udienza è infatti emerso che nel 2003, quando il Comune di Bordano affidò a Pavees la gestione della struttura, le piante erano già dentro: «In poche parole – ha spiegato l’avvocato Luca De Pauli, che ha seguito la causa per conto del Comune (Farfalle nella testa era invece difesa da Maria Elena Giunchi) -, le fatture presentate da Pavees giustificavano le spese sostenute per quelle piante che con gli anni si era reso necessario sostituire, ma la stessa era tenuta a restituire la struttura così come le era stata affidata: dunque, è da dimostrare che ci siano più piante di quante ce n’erano all’inizio». Va ricordato che già a febbraio il Comune aveva avviato un procedimento finalizzato ad accertare la tipologia delle piante attualmente presenti nella Casa delle farfalle, e il loro valore. Le perizie dovrebbero iniziare nelle prossime settimane: in base a quanto emergerà, il Comune sarà dunque tenuto o meno a risarcire gli eventuali investimenti fatti sulle piante da Pavees.