Bordano: Casa delle farfalle, storia senza fine, spuntano i dubbi sulla riapertura

http://www.museifriuliveneziagiulia.it/foto/esterno_casafarfalleBordano.jpg

di Piero Cargnelutti.

Un altro anno senza la Casa delle farfalle? Se durante l’anno che sta finendo non è stato possibile organizzare la stagione turistica nella struttura museale aperta a Bordano dal 2003 a causa della nuova gara di appalto, ora che un vincitore per la gestione del Casa delle farfalle nei prossimi 7 anni è stato determinato nella cooperativa Farfalle nella testa, proprio da quest’ultima arrivano i dubbi: «Cari futuri visitatori – ha scritto in questi giorni sul suo blog il presidente di Farfalle nella testa Stefano Dal Secco – vi scriviamo qualche riga per informarvi sulla situazione della Casa delle Farfalle di Bordano, e prima di tutto per dirvi che certamente non potremo aprire al pubblico in marzo, come avremmo voluto e come è abitudine. Forse sarà in maggio o sarà giugno, o forse sarà molto più in là. Forse non sarà proprio». Tra le motivazioni che più spingono Dal Secco a fare queste affermazioni, il fatto che al momento la Casa sarebbe ancora occupata dal precedente gestore, la Coop Pavees: «Esiste un precedente gestore – scrive ancora Stefano Dal Secco – il cui contratto è scaduto il 6 marzo di quest’anno, data in cui gli è stata recapitata la richiesta di liberare i locali, da parte del Comune. Tuttavia oggi ciò non è ancora successo e il Comune non è ancora tornato in possesso dei locali». Dalla conclusione della gara d’appalto, in cui è risultata vincitrice Farfalle nella testa sono trascorse un paio di settimane e al momento sono in vigore i 35 giorni di tempo per poter presentare eventuali ricorsi sulle modalità di svolgimento della gara stessa. Tuttavia, a tali possibili lungaggini legali, per Farfalle nella testa il problema sarebbe anche determinato dal fatto che la struttura potrebbe risultare completamente vuota quando la coop vincitrice potrà avere le chiavi: «L’ultimo problema- conclude Dal Secco – è dovuto al fatto che a quanto pare il precedente gestore ha completamente svuotato la struttura, lasciando “solo i muri”. Quando finiranno le “utili lungaggini” burocratiche e processuali che sono state messe di traverso sulla strada, ci si troverà dunque in una città fantasma. Siccome la gara chiedeva di calcolare i costi di gestione partendo da una struttura pienamente operativa, questo fatto sarà un grave problema».