Cabinovia per Pramollo: fondi congelati; gli Austriaci lasciano?

60 milioni di euro in tre anni, cioè  i soldi per realizzare la cabinovia verso Pramollo, escono dalla Finanziaria 2009, ma l’obiettivo di realizzare il collegamento rimane una delle priorità della Regione.  I soldi non ci sono più, ma l’idea rimane. Ed è a quella che si aggrappano Pontebba e la Valcanale per quel rilancio atteso da anni. Un’idea è troppo poco? Per capirlo bisognerà attendere qualche mese.
Le premesse però non sono buone. Gli imprenditori carinziani disposti a mettere sul piatto una sessantina di milioni di euro se i finanziamenti regionali usciranno dalla versione definitiva della Finanziaria 2009, raffredderanno inevitabilmente il loro interesse e si dichiarano già pronti a lasciare. Ieri è stata un’altra giornata importante per il progetto di collegare Pontebba a Pramollo con una cabinovia. Che si è sviluppata su due fronti: Tricesimo dove gli imprenditori carinziani, durante la presentazione della stagione sciistica al passo, hanno invitato la Regione ad andare avanti con il progetto; Trieste, dove in Quarta commissione del Consiglio regionale l’assessore alle infrastrutture, Riccardo Riccardi è intervenuto sulla questione. Partiamo da Tricesimo. Gli imprenditori carinziani, rappresentati da Werner Krcvoj, in seguito alla decisione della giunta regionale, che mercoledì aveva congelato i fondi per il progetto, hanno fatto la voce grossa chiedendo innanzi tutto ai politici locali di fare un passo in avanti per difendere il progetto. «I privati austriaci interessati alla realizzazione e alla gestione dell’impianto ci sono – ha detto Krcvoj -. C’è anche il colosso Falkensteiner pronto a investire sulla parte italiana del passo 40 milioni per un grande hotel. Per questo la Regione può anche decidere di congelare il progetto, ma non deve togliere i 60 milioni dal bilancio e deve avviare subito il bando europeo per la progettazione, la costruzione e la gestione dell’impianto e nominare un Commissario che si faccia garante del progetto e faccia da riferimento per i privati. Gli imprenditori ci sono, sono disposti a creare posti letto vicino agli impianti. Non come nelle località sciistiche friulane dove la Regione investe milioni senza creare posti letto». <br />
La Regione? Ci ha pensato l’assessore Riccardi nel pomeriggio in Commissione a non chiudere le porte al progetto Pramollo, ma a mettere allo stesso dei paletti ben precisi. «Tenere 60 milioni vincolati a un progetto che non c’è ancora sarebbe assurdo – ha spiegato Riccardi -, quando ci saranno le condizioni per ripartire, ne ridiscuteremo. Il progetto Pramollo però interessa alla giunta e a conferma di questo ci sono i 500 mila euro per vent’anni inseriti nel bilancio regionale». L’idea Pramollo rimane, i soldi no. Per farli ricomparire nella Finanziaria il consigliere del Gruppo Misto Roberto Asquini, ma anche l’opposizione con Travanut, della Mea e Moretton hanno già preannunciato una serie di emendamenti. Senza i 60 milioni della Regione il progetto potrebbe però perdere gli ivestitori stranieri. E allora sì che sarebbe la fine. 

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