Carnia: addio definitivo alla Coopca dopo 110 anni

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di Villiam De Stales Cercivento.

Addio alla CoopCa cancellati 110 anni nIl 19 settembre 2016 è stata decretata definitivamente la fine di Coopca (Cooperativa carnica di consumo), causa del fallimento e la sua liquidazione. Quest’anno avrebbe compiuto 110 anni, era stata costituita nel 1906 con Riccardo Spinotti e Vittorio Cella rispettivamente presidente e direttore, i quali diedero vita alla più grande realtà della cooperazione di consumo friulana, a cui si affiancò quella di credito. L’iscrizione a socio passava dai genitori ai figli, come i beni di famiglia. Perchè in fondo era considerata una specie di “bene rifugio”. In ogni paese della Carnia era presente uno spaccio Coopca. Parecchi residenti nel nostro comune erano Soci perchè anche a Cercivento, a partire dal 1929 fino al 1985. Dal 1929 fino alla metà degli anni ’40 era situato nella casa di Camillo Di Vora a Cercivento di Sopra: era gestito dalla consorte, la “Marie di Milo”, insieme a una delle figlie. Per qualche mese poi la gerenza passò a Bernardino Dassi. Successivamente, la direzine trasferì lo spaccio a Cercivento di Sotto affidandolo a gestori provvisori prima di assegnarlo definitivamente a Pieri Badai. Dal 1964 al 1985 passò presso la casa di Florio Morassi e a Pieri Badai, al pensionamente di quest’ultimo, subentrò Gjenio PIttin; poi sino alla chiusura la gestione passò a Dina Tognali, moglie di Ennio De Rivo. Dal giugno 1948 (anno in cui sono nato) sino al 1964 lo spaccio era al piano terra della casa di famiglia e, posso dire che la mia infanzia si sia intrecciata con esso. Ho imparato ad andare in bicicletta utilizzando di nascosto quelle appoggiate all’ingresso dai clienti; mi son fatto un’idea di come gira il mondo ascoltanto i racconti di guerra dei tanti clienti. Ogni loro ricordo era rinfrescato dal “tajut”. I loro volti a tutt’oggi mi accompagnano spesso lungo l’arco della giornata, li rivedo seduti in osteria a ricordare le vicessitudini dei loro percorsi di vita. La storia della Coopca è finita in modo disastroso, e con essa la fiducia di migliaia di persone. Ma è stato anche un colpo durissimo alla Carnia, per quello che Coopca ha rappresentato durante tutto il secolo scorso. Negli ultimi anni si era trasformata in una realtà staccata dalle sue radici: aveva smantellato quasi tutti gli spacci, correndo incontro al fallimento, investendo male e amministrando peggio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. In questo percorso ha utilizzato i depositi dei soci (parecchi milioni, 26 di prestito e 8 di azioni sottoscritte) che si sono volatilizzati portando al fallimento.