Carnia: a Cazzaso, dopo la frana è la chiesa ad aver bisogno di interventi urgenti

di Tanja Ariis.
Le attrezzature installate permettono il monitoraggio in tempo reale (come dimostrato in questi mesi) della frana di Cazzaso e intanto si programmano alcune opere. La prossima settimana è attesa la deliberazione dei primi finanziamenti dalla Protezione civile per interventi specifici sulla frana destinati alla captazione delle acque e alla sistemazione di briglie oggi inadeguate. Venerdì nella riunione organizzata nella frazione dall’associazione Amîs di Cjaçias (con la sua presidente Milva D’Orlando e il segretario Cornelio Bellina) per fare il punto sulla frana, si è anche affrontato il tema della chiesa di Cazzaso, che è chiusa da ottobre a causa del cedimento di un affresco, caduto dal soffitto, e per vecchie spaccature individuate sul pavimento. Esse sono state monitorate in questi mesi dalla Protezione civile e dal Comune con dei vetrini: fortunatamente non hanno dato segno di modifica. Più problematica invece è la questione dell’affresco. La Soprintendenza ha mostrato per l’intervento un preventivo di 20 mila euro, che non sborserà lei. Così la parrocchia e la comunità locale stanno cercando di reperire i fondi necessari, anche con una domanda rivolta alla Fondazione Crup. Per gli abitanti di Cazzaso, da mesi accolti per le celebrazioni religiose nella chiesa di Fusea (per questo, sottolinea Bellina, va un sentito grazie agli abitanti di Fusea), è importante potersi incontrare di nuovo nella propria chiesa, poterla riaprire. Hanno partecipato alla serata il sindaco, Francesco Brollo, il consigliere Mario Mazzolini, il funzionario comunale Valentino Pillinini, il direttore della Protezione civile regionale, Luciano Sulli, l’ingegnere Alessandro Coccolo, definito l’angelo custode di Cazzaso per il suo costante e attento monitoraggio sulla frana, David Zuliani dell’Ogs, monsignor Angelo Zanello e una quarantina di persone. «La comunità di Cazzaso – afferma Brollo – merita tutta la nostra attenzione. Per questo abbiamo tenuto la prima esercitazione di evacuazione in regione a ottobre, per questo abbiamo installato antenne Gps che ci avvisano di quanto si muove la frana, per questo abbiamo coinvolto la protezione civile che attraverso il direttore Sulli darà una mano per le opere di emergenza e sicurezza sul tratto di frana che si è mossa. Abbiamo concordato con gli amici di Cazzaso una raccolta firme che impegna istituzioni e protezione civile a fare tutto il possibile per la sicurezza di questa comunità, un modo per coinvolgere la popolazione sul percorso che stiamo compiendo». Sapere che la collocazione esatta dei sistemi Gps consente di monitorare in tempo reale la frana rassicura molti abitanti.