Carnia: CoopCa ripartono anche i rimborsi agli ex soci dopo la sentenza di rigetto dell’autofallimento

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Riprendono i rimborsi agli ex soci CoopCa rimasti invischiati nel crac della storica cooperativa carnica, ormai 4 anni fa. Dopo il rigetto del tribunale di Udine alla richiesta di autofallimento presentata dai liquidatori sociali, Paola Cella (la liquidatrice giudiziale) potrà così riprendere il lavoro e chiudere la settima tranche, la primo a favore dei soci, che aveva a disposizione 2,8 milioni. Il tribunale di Udine, nel sottolineare il fatto che CoopCa avesse già avuto accesso a una procedura di concordato (pertanto ne erano già stati esaminati i libri contabili), pone una nuova questione. La richiesta di autofallimento era stata presentata dai liquidatori (Luigino Battiston e Giovanni Toffoli, assistiti dal legale pordenonese Loris Padalino) in forza del fatto che, a loro parere, il concordato non disponeva dei fondi per i loro emolumenti, 30 mila euro l’anno per tutta la durata della procedura. Ma, innanzitutto, come ha sottolineato Cella in aula, esiste un fondo rischi che potrebbe coprire quelle spese; secondo, per il tribunale la decisione dell’assemblea dei soci di pagare 30 mila euro l’anno non sarebbe legittima poiché arrivata quando il concordato era già stato approvato, quindi c’è la «cessazione del regime di limitazione dei poteri dispositivi della società debitrice».In altre parole, quei soldi erano bloccati e non era compito dei soci deciderne la destinazione. Un bel pasticcio, anche perché, detto che il concordato è salvo, chi pagherà i liquidatori sociali? La buona notizia è che riprendono i pagamenti. La liquidatrice giudiziale, Paola Cella, ha accumulato oltre 2,8 milioni da distribuire ai creditori. Per i privilegiati non ancora saldati sono già andati 79 mila 378 euro e, per tutti i chirografari, è prevista l’assegnazione di 2,8 milioni. L’importo ammonta, quindi, complessivamente a 2 milioni 879 mila 378 euro. In particolare, il progetto di riparto prevedeva il pagamento a favore delle banche di 28 mila euro, pari all’1 per cento dell’importo da assegnarsi complessivamente ai creditori chirografari. Per i prestatori sociali c’era un milione 876 mila euro, pari al 67 per cento del totale. Restavano altri 896 mila euro per altri chirografari iscritti al concordato (il 32 per cento della somma), come previsto nel piano di concordato.Il riparto in questione è stato completamente eseguito nei confronti dei creditori privilegiati, mentre, è stato eseguito solo parzialmente, per un milione e 729 mila 794 euro, nei confronti dei creditori chirografari. Resta, dunque, da ripartire a favore dei creditori chirografari l’importo di un milione e 70 mila 205 euro. Nel 2019 è previsto un altro pagamento che non è stato vanificato dalla richiesta di fallimento. Viaggia su un binario parallelo – e con tutta probabilità avrà il medesimo esito del primo tentativo – la richiesta di autofallimento presentata da Battiston la scorsa settimana anche per l’immobiliare della cooperativa carnica, ImmobilCoopCa. In questo caso non è ancora stata fissata la data per la prima udienza.