Carnia: cordoglio e incredulità per la scomparsa di Ado Agostinis

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di Tanja Ariis


Ado Agostinis, originario di Cedarchis di Arta Terme, viveva da circa due anni a Tolmezzo con la compagna in una casetta in via Paluzza, in affitto. Aveva 44 anni ed era molto stimato in Carnia come idraulico. Aveva giocato anni fa a calcio nel Cedarchis. Lavorava da oltre 25 anni per la Maso Europe di Tolmezzo, dove lascia di sé un ottimo ricordo nei due titolari, Stefano Maso e Luca Martini, profondamente addolorati dalla sua scomparsa improvvisa. Martini è scosso, si trova in montagna con amici quando lo informa dell’accaduto una telefonata giunta da Cedarchis, dove la notizia della morte di Ado si è diffusa già nella mattina e il cordoglio è profondo: «Ado è un mio amico prima di tutto – dice Martini- lui ha iniziato a lavorare con noi da apprendista oltre 25 anni fa. Era un punto di riferimento per noi: qualificato, bravo, serio, sempre corretto. Era una persona di cui potevi fidarti, una settimana fa eravamo a lavorare -ricorda commosso- a Tarvisio. Nelle visite del lavoro -osserva poi-, e ne facevamo spesso, non sono mai stati riscontrati problemi. Lui arrivava al lavoro sempre preciso, sempre puntuale. Anche i clienti lo hanno sempre apprezzato». «La nostra -commenta Maso- è un’azienda di piccole-medie dimensioni. Siamo tutti una grande famiglia. Ado era con noi da più di 25 anni, da quando aveva iniziato a lavorare. I clienti erano contenti di lui, persona integra e disponibile. Non dava alcun sentore di problemi, se ne aveva. In ogni caso era una brava persona prima ancora che un bravo operaio e avevamo un rapporto molto bello». Francesco Candoni, di Cedarchis, amico di infanzia di Ado, racconta: «Siamo cresciuti insieme, lui aveva 3 anni in più. Era una persona buona, un bravissimo idraulico (aveva fatto anche a me l’impianto di casa), aveva giocato nel Cedarchis per anni e la sua passione erano il calcio. Era un interista. Ogni tanto veniva a vedere anche il Real. Non era molto loquace, ma la sua presenza era sempre molto apprezzata, perché era conciliante, una persona buona, arguta, dalle battute raffinate». Ado ha due fratelli maggiori, Vittorino e Rudy. La madre Anna vive a Cedarchis.

di Renato Damiani .
Ha destato prima stupore e poi molta commozione la scomparsa di Ado Agostinis per la formazione del Cedarchis in cui lo sfortunato Ado aveva militato sin dalle squadre giovanili, poi esordio in prima squadra nel 1988 alla seconda di campionato e fu 0-0 nel derby con l’Arta Terme assieme al fratello Vittorino con in panchina Edo Rainis. Ancora Cedarchis nei campionati ’89 e 90’, poi una sospensione sino al rientro datato ’93, quindi l’anno successivo partecipò alla conquista del primo scudetto giallorosso con in panca Giuliano Voltan. Ado, nella sua militanza nel campionato carnico giocò solo nelle fila del “Ceda” e con mister Enzo Zearo potè gioire per la conquista dei due scudetti consecutivi datati ’96 e ’97. «Un giocatore eclettico – ricorda Enzo Zearo – che pur non giocando assiduamente, ha sempre dato piena disponibilità ogni qualvolta veniva richiesta la sua presenza». Personaggio molto schivo e poco incline ai protagonismi come sottolinea Rino Rainis, uno dei dirigenti storici del Cedarchis: «Cresciuto nell’ambiente giallorosso sin da giovanissimo ha manifestato una fede incrollabile per i colori giallorossi tanto da indossare in maniera esclusiva solo la maglia del “Ceda”, dando il suo contributo alle fortune della squadra attraverso la costante presenza agli allenamenti e contribuendo alla compattezza dello spogliatoio. Tutta la grande famiglia del Cedarchis lo ricorderà come giocatore partecipativo pur nella sua riconosciuta riservatezza».