Carnia: Goccia di Carnia si beve la crisi, nuove etichette logo rivisto e un accordo con la Turismo Fvg

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di Maura Delle Case.

Varcata nel 2012 la soglia dei temuti “anta” con un cambio di proprietà, Goccia di Carnia, l’acqua che sgorga a 1.370 metri dalla sorgente di Fleons, si prepara ora a conquistare nuove quote di mercato rafforzando la propria posizione e immagine a partire dalle due piazze storiche di Fvg e Veneto. La crisi, a Goccia, non fa paura. Il fatturato tiene. Anzi, nel 2012 è aumentato circa del 3%, portando il giro d’affari del marchio a quota 20 milioni. E i progetti perché l’asticella nel futuro prossimo si alzi ancora abbondano. Non investono la qualità del prodotto. Quella ce la mette “madre natura”, che alla sorgente d’acqua oligominerale di Fleons garantisce ben 1 miliardo di litri l’anno facendone una delle più ricche d’Europa. Interessano invece l’etichetta, la bottiglia e l’immagine che, per la prima volta dal 1972, anno della fondazione della società, sono stati sottoposti a un restyling da Visual Display: etichetta in plastica più brillante e trasparente. Logo rivisto in funzione di un riferimento più evidente al territorio d’origine e una diversa dislocazione delle quattro classiche gocce d’acqua. E poi marchio «Friuli Venezia Giulia» stampato sul lato della bottiglia: senza oneri per la Regione, è stato concesso in uso all’azienda. Il vantaggio? Duplice. L’impresa potrà beneficiare di un richiamo immediato al territorio di produzione, la regione di una promozione (non onerosa) del territorio, sia in Italia che all’estero. Ad alzare il velo sulle novità che interessano o storico marchio è stato ieri il presidente di GdC, Lorenzo Snaidero assieme alla responsabile del marketing aziendale, Roberta Marazzi, durante una conferenza stampa cui hanno preso parte anche il vicepresidente della giunta Serracchiani, Sergio Bolzonello, e il direttore di Turismo Fvg, Edi Sommariva. Produzione La potenzialità alla fonte è di circa un miliardo di litri l’anno. L’impresa, dal 2012 di proprietà della Avm Private equity 1, ne imbottiglia circa 200 milioni di litri per un totale di oltre 140 milioni di bottiglie che generano come detto un di 20 milioni, cresciuto nel 2012 circa del 3%. I dipendenti in forze allo stabilimento produttivo di Forni Avoltri sono 30, di cui due assunti nei primi sei mesi dell’anno. Tre sono invece le linee produttive, la cui capacità, a regime, tocca la vertiginosa quota del milione di bottiglie al giorno. Mercati In Fvg Goccia di Carnia è leader di mercato con il 18,3% a volume e con un trend di crescita sempre positivo negli ultimi anni. In Veneto, dov’è ormai vicina al 7%, continua invece ad aumentare le proprie quote di mercato così come, con percentuali minori, in Austria e Germania. Incontrastata best seller è invece per quanto riguarda l’acqua leggermente frizzante: sfiora la metà delle quote di mercato in Fvg, attestandosi al 47,6%, si “ferma” al 22,3% nel vicino Veneto. Il restyling «L’obiettivo che ci poniamo è di radicare maggiormente Goccia in Fvg, in Veneto, in Austria e Germania», ha spiegato ieri Snaidero introducendo la rivisitazione “conservativa” messa a punto sulle bottiglie che saranno a breve in vendita. «Un restyling finalizzato a dar freschezza all’immagine del marchio e a sottolinearne il radicamento sul territorio», ha precisato Marazzi. Via libera dunque a una nuova etichetta. Non di carta, ma di plastica. Più trasparente e brillante. Allo zoom sulla dicitura “Carnia”, ingrandita per dar maggior enfasi alle radici locali del prodotto “a km 0”. La partnership con Turismo Fvg Si concretizza nell’uso, su concessione, del marchio regionale “FriuLi Venezia Giulia” stampato sulle etichette a lato di ogni bottiglia in un’azione di co-marketing nata – lo ha rivelato ieri Sommariva – su richiesta di Goccia di Carnia, andata a bussare alla porta dell’agenzia regionale «per trovare il modo di radicare ancor più il legame con la Carnia e il Fvg». Da qui l’idea del logo regionale da inserire nell’etichetta di ogni bottiglia. «Un valore aggiunto – per Marazzi –, molto importante, specie agli occhi delle regioni limitrofe e dei Paesi esteri».