Carnia: grande Pittin “un calcio al periodo negativo di tre anni” con l’argento ai mondiali

Pittin con la fidanzata

di Antonio Simeoli.

Ora sì, il Friuli ha davvero ritrovato il suo campione. Perchè al termine di una lunghissima, snervante, poi fantastica, eccitante, indimenticabile giornata di gara Alessandro Pittin dopo tre anni è tornato nell’Olimpo della combinata nordica. Il 24enne di Cercivento ha vinto infatti la medaglia d’argento nella prova Gundersen della combinata nordica. La sua specialità, quella in cui cinque anni fa, alle Olimpiadi di Vancouver, aveva fatto vedere al mondo il suo talento conquistando una medaglia di bronzo, la prima nella storia dello sci italiano in quella specialità. Roba tra scandinavi, un pranzo al massimo allargato ai tedeschi o ai francesi. Poi le tre vittorie in fila in Coppa del Mondo nel 2012 e una serie di cadute dal tramplino che gli avevano fatto perdere “il filo” con la storia. Ieri ritrovato. Con una gara s-e-n-s-a-z-i-o-n-a-l-e. Pittin si è presentato al tramplino col pettorale numero 36. La gara doveva iniziare alle 10, ma il vento ha complicato le cose. Alla fine i migliori hanno saltato dopo le 14. Pittin ha avuto coraggio, talento, rabbia, forza ed è riuscito a saltare bene, come da tanto non gli accadeva. «Dopo quel salto ho sentito che sarebbe stata la giornata giusta», ha detto a fine gara». Perchè nel frullatore dei coefficienti e della presenza o meno del vento Ale è uscito 14° a 1’16” dal primo. Risultato: rimonta possibile nella 10 km di fondo. Altro risultato: in Carnia la voce ha cominciato a girare. In molti, impegnati al lavoro e per scaramanzia, il salto di Al se l’erano perso. Ma la gara di fondo no. «Con 1’16” da recuperare il podio è possibile» dicevano. E allora a Cercivento, a Paluzza, nei rifugi dello Zoncolan (la montagna di Ale, dove lui si allena spesso), a Paluzza, a Tolmezzo, in mezzo Friuli le tv si sono sintonizzate. Pittin si è sintonizzato con la storia. Ha aggredito la neve. Subito il distacco dai primi è sceso sotto il minuto, poi l’aggangio del trenino di testa. Gli attacchi continui, fino a quello risolutivo a meno di un km. Si è portato via il tedesco Johannes Rydzek, Alex, uno tosto che l’ha bruciato allo sprint. Il carnico gli è arrivato in scia. A braccia alzate. «Ho fatto tre giri velocissimi, poi ho rifiatato e sono partito sull’ultima salita: così sapevo che la medaglia sarebbe stata certa. Con questa medaglia butto via un periodo negativo cominciato tre anni fa con le cadute». Già. Pit Bull è tornato, la Carnia e il Friuli riabbracciano il loro campione.

Una risposta a “Carnia: grande Pittin “un calcio al periodo negativo di tre anni” con l’argento ai mondiali”

  1. Pittin sugli scudi!!!
    Uno dei troppo pochi carnici che ha ancora voglia di lottare.
    Assieme a lui, vista la stagione, è da citare anche il “vecchietto Di Centa”. Delle famose “promesse” che vengono esaltate per alcune stagioni si sono perse le tracce. Forse un motivo c’è e si riflette sui valori che un tempo caratterizzavano i carnici e che oggi si sono persi.
    Apatia ed insicurezza hanno offuscato le potenzialità del popolo carnico. C’è qualcuno disposto a farsene carico? Non a parole (di cui oramai si abusa) ma con i fatti e le idee che comprendano, oltre che la passione e la volontà, anche il mettersi assieme e la gioia di appartenere ad un territorio che sta ancora aspettando di essere valorizzato.
    Per ora bravi a Pittin e Di Centa testimonials di una Carnia che non c’è più.

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