Carnia: l’orso è ritornato, un plantigrado visto nei boschi della Val di Preone

di Guglielmo Zisa.
Un orso a qualche decina di metri: impossibile crederci. Invece, l’unico, concitato scatto fotografico di uno degli escursionisti ha confermato l’incontro: un esemplare di orso è stato avvistato nella serata di domenica in Val di Preone, nella stessa zone in cui era giù stato visto tempo fa. A incrociare il plantigrado è stato un gruppo di escursionisti, fra i quali alcuni volontari della Pro loco di Clauzetto, compresa la presidente del sodalizio, Silvia Fabrici. Erano da poco passate le 20, quando in lontananza hanno visto apparire la sagoma dell’orso. Uno dei ragazzi del gruppo, particolarmente lesto, è riuscito a immortalarlo con il proprio smartphone prima che l’animale, presumibilmente disturbato dalla presenza degli umani, sparisse nel bosco, facendo perdere le tracce. «E’ stata un’emozione indescrivibile – raccontano i giovani clauzettani –. Non ci saremmo mai aspettati di fare un incontro del genere, ma c’è da dire che in valle siamo ormai abituati anche a questo genere di sorprese». Proprio Val Cosa e Val d’Arzino sono da tempo mete privilegiate di almeno una coppia di lupi, da un paio d’anni presenza fissa nella pedemontana pordenonese. C’è chi è pronto a scommettere che la coppia possa avere generato dei cuccioli e, quindi, che i lupi in realtà possano essere almeno quattro o addirittura sei. Le fototrappole degli appassionati naturalisti installate nei boschi della Val Tramontina, sull’altopiano del Ciaurlec e in Val Cosa hanno poi catturato le immagini anche di altri predatori selvatici, come lo sciacallo dorato, specie ancora poco nota nel panorama italiano, il gatto selvatico e la lince. Ma lo scatto a un orso di passaggio nelle montagne del Friuli occidentale, nonostante avesse già lasciato tracce, è una rarità. Del caso dell’orso della Val di Preone si sono occupati a più riprese gli studiosi dell’università di Udine, intervenuti in particolare dopo il reiterarsi di segnalazioni e avvistamenti in diverse località: dalla Val di Preone a Enemonzo, da Caneva di Tolmezzo a Forni di Sopra e Ampezzo. In quei casi, l’esemplare, o gli esemplari, aveva compiuto danni ad arnie, allevamenti di pecore e pollai. Nessun attacco è stato mai registrato nei confronti dell’uomo. Come consigliano gli esperti, in caso di incontro ravvicinato, l’essere umano deve mantenere un atteggiamento non aggressivo, senza emettere urla e non tentare di seguire il plantigrado, che si dimostra estremamente fifone e timido, tanto che è lo stesso orso a scappare se incontra l’uomo. Cosa che si è verificata anche domenica sera