Carnia: mortai, bombe e spari sul Bivera sindaco e Legambiente insorgono

di Gino Grillo.
Esercitazioni militari sul Monte Bivera, a confine fra Carnia e Veneto, il 26 e 27 maggio: il comando militare dell’esercito in Friuli Venezia Giulia ha emesso un provvedimento di sgombero per martedì e mercoledì della prossima settimana che interessa il poligono del monte Bivera dove saranno effettuate esercitazioni a fuoco con armi leggere, bombe a mano e mortai da 120 millimetri «che per la loro natura comportano pericolo per persone e animali». Il Comando militare ha così disposto, per questioni di pubblica incolumità, lo sgombero di un’ampia zona marginale all’area del poligono vero e proprio dalle 8 alle 23, che sarà delimitata dall’esposizione di bandiere rosse. Il provvedimento interessa anche i Comuni di Sauris, Prato Carnico, Socchieve e Forni di Sotto, nonché di altri nel vicino Cadore. La zona inibita all’accesso di persone va da Forcella Lavardet e Riota, Casera Malins e monte Pieltinis a Nord, il monte Morgenleit sino all’abitato di Sauris di Sopra a est, Col Boscon, Stali Pidila e Clap Varmòst a sud e monti Crusicalas e Tudaio, col delle Vizze a Ovest. L’esercitazione avrà un seguito nel prossimo mese di giugno nei giorni 1, 3, 5, 8, 9, 10, 12 e 15 con le medesime modalità. «Una manovra anacronistica – commenta il sindaco di Forni di Sopra Lino Anziutti – oggi sparano missili da mille chilometri di distanza, come testimoniano i sempre più frequenti passaggi di aerei da guerra sui nostri cieli, giorno e notte, e qui ci si addestra come nella prima guerra mondiale». Anziutti si dice contrario a queste esercitazioni che influiscono sul comparto turistico impedendo alla gente l’accesso nella zona delle malghe, con il pericolo che certi proiettili, inesplosi, possano rappresentare un serio rischio per i turisti e pastori e con effetti devastanti derivanti dagli scoppi anche sugli animali al pascolo, come accaduto in passato. Il Bivera è conosciuto anche per essere un Sic, sito di interesse comunitario. «È assurdo che qui si facciano esercitazioni a fuoco, dove esistono flora e fauna uniche – attacca Marco Lepre di Legambiente – in particolare in un momento di riproduzione, delicato per la fauna». Lepre chiede ai Comuni e alla Regione di rivedere le autorizzazioni che non hanno più interesse a esserci in Carnia. «È assurdo, tolgono i soldati dal territorio, ma ci lasciano le servitù militari». Il comando dell’esercito fa sapere che «è vietato raccogliere armi e munizioni» in caso del loro rinvenimento invita a informare i carabinieri. Per eventuali danni a proprietà private si ha tempo sino al 30 giugno per chiedere il risarcimento.