Carnia: niente miracolo per Giorgio di Centa, 19simo nella 50 km a tecnica classica

 Bruno Tavosanis dal Gazzettino di oggi.

Niente miracolo per Giorgio Di Centa. Il campione di Treppo Carnico è giunto diciannovesimo nella 50 km a tecnica classica con partenza in linea che ha concluso i Mondiali della Val di Fiemme. Il carabiniere ci ha provato, facendosi vedere nelle primissime posizioni nella fase iniziale della maratona del fondo, salvo poi fare più fatica e perdere contatto dal gruppo dei migliori nel finale. Il bilancio di quelli che probabilmente sono stati i suoi ultimi Mondiali è comunque positivo. «La gara è stata durissima fin dall’inizio – commenta Di Centa – Io ho rischiato, scegliendo materiali veloci ma con minor tenuta, fattore quest’ultimo che mi ha portato a stancare molto le braccia. Insomma, ho fatto quello che potevo, anche se nelle gambe ne avevo di più di quanto dimostrato». Nessuna delusione, comunque: «Finalmente davanti a me si è classificato un giovane (Noeckler, diciottesimo, ndr) – sorride Giorgio – Sono quindi fiducioso per il futuro del nostro movimento. E poi gareggiare in casa è stata un’emozione speciale, con tante gente, anche dal Friuli, venuta a tifare per noi. Per quanto mi riguarda, spero il prossimo anno di essere ancora competitivo in vista delle Olimpiadi di Sochi». Si chiude così un Mondiale nel quale i friulani hanno tutti dato il massimo delle loro attuali possibilità. Soprattutto da Alessandro Pittin non ci si poteva aspettare di più dopo i problemi dell’ultimo anno, anche se il finanziere di Cercivento sperava di avvicinarsi di più alla zona medaglie: «Ovviamente, per i noti motivi, questa stagione non è stata positiva – dice il bronzo di Vancouver – E dubito che qualcosa possa cambiare negli ultimi appuntamenti di Coppa del Mondo. Io ci ho provato, ma di più in Val di Fiemme non potevo dare. Ora pensiamo alla prossima stagione: bisogna ripartire da zero, schiarirsi le idee e preparare al meglio le Olimpiadi. Mi consola la presenza e il calore dei miei tifosi – conclude Alessandro – E’ bello sentirli vicino quando le cose vanno bene, ma ancora di più nei momenti difficili». Sebastian Colloredo e Andrea Morassi invece sono soddisfatti del loro Mondiale, chiuso con un buon ottavo posto nella prova a squadre, quella che serve ad identificare lo stato di salute del movimento nazionale: «Sabato mi sono ispirato alla staffetta di fondo, che ha dimostrato come la grinta e la voglia possano farti arrivare lontano – afferma “Sebo” – Prima di raggiungere grandi risultati dovremo ancora lavorare molto, ma lo faremo volentieri, perché sono convinto che questo gruppo possa raggiungere livelli altissimi». Concorda Morassi: «Nella gara a squadre abbiamo dimostrato di avere cuore e di non mollare mai – interviene il forestale – E’ stato un Mondiale difficile, come tutti quelli casalinghi, ma abbiamo fatto il nostro dovere. Concordo con Sebastian sul fondo, ma personalmente, se devo trovare l’adrenalina, preferisco ripensare alla vittoria olimpica della staffetta nel 2006 e alla grande prova di Giorgio Di Centa». Giuseppe Michielli e Roberta D’Agostina sono stati in linea con le prestazioni stagionali, mentre la “friulana d’adozione” Marina Piller ha entusiasmato nella team sprint di fondo, chiusa al quinto posto.