Carnia: “Note di vita bellica in Carnia 1916-1917” con “I fusilâz” e “Le Portatrici carniche”, sei spettacoli che rileggono la Storia

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R.C. dal MV di oggi.

Una rassegna nuova, e non soltanto perché si affaccia per la prima volta in Carnia: nuova anche per il suo modo di raccontare la Grande Guerra. Si tratta di “Pace alla guerra”, “Note di vita bellica in Carnia 1916-1917”, in scena con sei spettacoli a partire da martedì 25 aprile fino a sabato primo luglio in diversi paesi e città tra Carnia e Friuli. Sei performance fra storia, teatro e musica, che andranno in scena il 25 aprile a Cercivento, il primo maggio a Timau di Paluzza, il 21 maggio a Tolmezzo, il 2 giugno a Somplago (Cavazzo Carnico), il 29 giugno a Udine e il primo luglio a Forni Avoltri. Protagonisti principali saranno il giornalista Guerrino Pacifici (interpretato da Adriano Giraldi) e il tele-cine-operatore Miro Vojnovich (Maurizio Zacchigna), che racconteranno la Grande Guerra. Con loro anche le attrici Maria Grazia Plos e Roberta Colacino e il gruppo strumentale Lumen Harmonicum, che rivisiterà il repertorio italiano e austro-ungarico del periodo bellico. La cura del progetto (l’idea, i contenuti testuali e musicali, la supervisione) è di Massimo Favento; la regia teatrale è dell’Associazione Mamarogi e le illustrazioni – prodotte ad hoc sui personaggi delle storie, sono di Mauro Zavagno. “Pace alla Guerra” è un progetto di Lumen Harmonicum che si avvale del contributo della Regione Fvg e della collaborazione della Fondazione Luigi Bon. “Pace alla Guerra” è un’anteprima di “Carniarmonie”. «Parlare della Grande Guerra – spiega Celestino Vezzi – ha senso se si esce dalla retorica, si guarda oltre i forzati paraocchi, si dà spazio e voce non solo ai testi ufficiali, ma anche ai diari della gente comune, si evita di citare a ogni piè sospinto la parola Patria quale panacea giustificatrice di ogni scelta. In questo contesto alcuni termini assumono significati precisi e i riferimenti non sono casuali: disobbedienza, sacrificio, diserzione, follia, ideologia, memoria». Proprio queste, infatti, saranno le chiavi di lettura per i singoli episodi. La rassegna s’iniziera il 25 aprile, alle 16 alla Cjase da Int di Cercivento, con il primo spettacolo intitolato “Rapsodia di una pallottola. Backstage per giornalisti & plotone musicale su “I Fusilâz di Çurçuvint” che si raccoglie sotto il “cappello” della disobbedienza. Sul palcoscenico sono gli attori Adriano Giraldi in Guerrino Pacifici e Maurizio Zacchigna in Miro Vojnovich e nel Colonnello; con loro il Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum (Chiara Minca – voce, Mauro Verona – corno, Marco Favento – violino, Massimo Favento – violoncello, Denis Zupin – percussioni). Attraverso i dialoghi degli attori e le “spiegazioni” musicali scorrerà un particolare racconto dell’episodio – ormai noto – de “I Fusilâz di Çurçuvint”, il tragico caso di Silvio Gaetano Ortis e di altri tre alpini fucilati dai Carabinieri per essersi rifiutati di sostenere un attacco decisamente suicida contro una postazione austriaca sulle montagne che loro conoscevano tanto bene, pur avendo proposto una valida alternativa. Un caso estremo di disobbedienza (e purtroppo di giustizia sommaria) ancora molto dibattuto nel quale la logica irrazionale della disciplina militare prese il sopravvento su buonsenso e umanità. Lo spettacolo rovescia la prospettiva dando la parola non alle vittime, ma al plotone d’esecuzione. Il secondo appuntamento si terrà il primo maggio alle 16 a Timau di Paluzza nella sala parrocchiale San Pio X, quando si parlerà del senso di sacrificio. “L’amica di Maria” sul mito di Maria Plozner & delle Portatrici Carniche affronterà ancora un caso più e più volte discusso, quello delle Portatrici Carniche, di cui Maria Plozner, uccisa da un cecchino, è l’emblema. Gli spettacoli continueranno il 21 maggio, il 2 giugno, il 29 giugno e il primo luglio con altri quattro episodi-reportage nei quali si rileggono alcune pagine divenute aneddoti e leggende con gli occhi esterni delle persone comuni, dei non protagonisti.