Carnia: ora anche l’Austria vuole il traforo di Monte Croce

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di Tanja Ariis.

Ora anche l’Austria vuole il traforo di Monte Croce Carnico. Si punta a fondi europei. É quanto è emerso nell’incontro sulla viabilità della Valle del But con relativi sindaci voluto dall’assessore regionale Mariagrazia Santoro e promosso dal Commissario della Comunità Montana, Lino Not, per trovare assieme soluzioni alle criticità. Presente anche il consigliere regionale Enzo Marsilio. Sul Passo di Monte Croce Carnico Santoro ha dichiarato che gli austriaci sono attualmente interessati a portare avanti l’intervento, per cui verrà presto elaborato congiuntamente uno studio di fattibilità, sulla base di un accordo internazionale, in modo da affrontare la questione in modo pragmatico. Nel progetto, che potrà essere realizzato anche con fondi europei, verrà presa in considerazione non solo l’ipotesi del tunnel, ma i diversi scenari possibili, con l’obiettivo prioritario della messa in sicurezza del nostro versante. I sindaci hanno consegnato all’assessore un documento completo sui problemi della viabilità della Val But: a Tolmezzo la curva in località Tramba (su cui l’Anas ha segnalato l’esistenza di un progetto), ad Arta Terme il restringimento della carreggiata al bivio per gli Alzeri, a Sutrio la curva di Noiaris, la necessaria rimozione della baracca da parte dell’Anas (che ha assicurato che la toglierà a breve) all’ingresso del paese e la continua manutenzione della strada per lo Zoncolan, a Paluzza la sicurezza dei passaggi pedonali e la regolarizzazione dei passi carrai sulla viabilità principale, la necessità di paramassi. L’Anas ha ricordato la previsione nel Decreto del Fare di 5 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’ultimo tratto della ss 52 bis. Sono stati inoltre segnalati a Cercivento il restringimento al ponte sul Gladegna, a Ravascletto l’accesso a Zovello e il problema degli sciatori provenienti dallo Zoncolan, costretti ad attraversare la strada a piedi per raggiungere funivia e parcheggi. Preoccupano la vecchia strada per Arta Terme, il Passo Duron e il collegamento Paularo-Passo Lanza-Pontebba che dovrà essere preso in carico con la soppressione della Provincia. Nelle strade di montagna c’è la questione del taglio delle piante e degli incidenti causati dalla fauna. Santoro ha sottolineato il problema della sicurezza che anche il sistema informativo Mitris individua proprio nei luoghi elencati dai sindaci. Sarà utilizzato per pianificare gli interventi. «Questo è solo il primo tavolo di coordinamento tecnico sul tema – ha detto – poiché serve una governance unica, anche per decidere chi svolgerà i compiti della Provincia. Una volta valutate le questioni tecniche ci incontreremo per stabilire assieme le priorità di intervento cosicché Fvg Strade possa intervenire».