Carnia: da Paularo riflessioni sulla questione del caro GPL

Rinaldo Tarussio Paularo.
Lettera al Direttore del MV del 27/10/2015.

La notizia giornalistica riportata recentemente riguardante il rimborso straordinario agli utenti collegati alla rete gpl dei comuni montani che usufruiscono di tale servizio, pur nella sua positività porta inevitabilmente a una serie di riflessioni su una decisione della giunta Regionale che indubbiamente accontenta in minima parte gli utenti del “prezioso gas” dai costi lievitati verso l’alto da parecchi anni, ma crea altresì delle palesi disparità nei confronti di chi non è allacciato alla rete gpl. Quest’ultima precisazione corre d’obbligo perché va ricordato che fino ad alcuni anni orsono la Comunità Montana erogava alle famiglie della Carnia un contributo per l’abbattimento dei costi del riscaldamento per ogni tipo di combustibile usato, in seguito sospeso per mancanza di fondi. Ora la Regione mette in campo una cifra non indifferente (500mila euro) a parziale rimborso del costo più che raddoppiato nei confronti del gas naturale metano al cui prezzo di riferimento doveva essere legato il gpl grazie agli accordi tra l’allora Comergas, la Regione e i comuni interessati. Se un tanto verrà rimborsato per i consumi del 2014 con soldi della regione pere evidente che si vuole dare un parziale contributo ad un costo che in realtà rimarrà invariato , creando come accennato seppur minima disparità nei confronti di chi non usa il gpl. In ogni caso, agli utenti montani del gpl i conti non tornano avendo subito da parecchi anni questo spropositato aumento dei costi delle bollette, che vanno di pari passo con una forte crisi economica molto accentuata nelle zone della montagna. Tra l’altro bisogna ricordare che l’intera opera a suo tempo è stata finanziata per il 65% dalla stessa Regione, lasciando gratuitamente allora alla Comergas l’erogazione del servizio per oltre 20 anni. A tal proposito viene spontaneo chiedersi se al termine del periodo pattuito verrà chiesto un costo per l’erogazione dell’intera rete all’attuale gruppo Eni, si profila l’aumento che di fatto ricadrà sull’utente finale. Infine se si pensa che a suo tempo il servizio di erogazione del gpl per i comuni montani, veniva sbandierato per un servizio da dare alla montagna con le stesse opportunità dei territori più a valle serviti dal gas metano, pere evidente la grande disparità economica a svantaggio dei comuni montani. Questo mi preme ricordarlo nonostante le solite promesse elettorali che spuntano ad ogni elezione per la montagna dove i costi di permanenza, se rapportati alla pianura friulana, sono da sempre di gran lunga superiori. Ora, se il Tar accoglierà il ricorso dei comuni interessati contro l’Eni, al fine di interrompere la prescrizione, ogni singolo utente potrà agire con una class action per ottenere un rimborso che, paragonato alle difficoltà economiche, non ne compensano quelle reali di vita giornaliera.