Carnia: poligono militare dell’Us Army a Sauris, preoccupazione nella zona del Bivera

di Gino Grillo dal sito del Messaggero Veneto

Torna la preoccupazione in Carnia e nel vicino Veneto, per la zona del Monte Bivera. Mentre attualmente la Regione sta vagliando l’ipotesi di regolamentare l’area, inserita per la ricchezza unica di specie di flora e di fauna che si trovano nella zona a confine fra i comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto, Sauris e Cadore, nel Sito di interesse comunitario, l’associazione ambientalista “Per altre strade” (Pas) di Forni di Sotto lancia l’allarme sul fatto che i militari starebbero ritornando alla carica per utilizzare stabilmente la zona con un poligono a disposizione dei battaglioni Nato. Nei giorni scorsi a Sauris (località più vicina alla zona d’accesso all’area) sono comparsi diversi manifesti di protesta per mobilitare gli abitanti della Carnia.

La zona del Bivera, che interessa pure i comuni di Prato Carnico, Ovaro, Socchieve, era già stata individuata dall’esercito italiano, negli anni Settanta, per la creazione di un poligono permanente. La protesta però era esplosa. Migliaia di persone, provenienti dalla Carnia e dal Cadore, nel 1979 con azioni di disturbo attivo delle attività di sparo militare (venivano accesi dei fuochi all’interno dell’area soggetta alle esercitazioni, impedendole di fatto), fecero desistere il ministero dall’operazione. Attualmente la zona viene però utilizzata dal nostro esercito quale poligono di tiro, con obici e cannoni, anche se non a carattere permanente, ma grazie a una convenzione con la Regione.

 

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Una risposta a “Carnia: poligono militare dell’Us Army a Sauris, preoccupazione nella zona del Bivera”

  1. aggiornamento del 28/02/2012
    di Gino Grillo

    Assurdo proporre un poligono di tiro per i militari Usa in una zona dove l’Unione europea prevede un Sic, ossia un sito di particolare interesse comunitario per la sua ricchezza di flora e fauna». Questo, in sintesi, il pensiero dei primi cittadini di Forni di Sopra Fabio Colombo, Forni di Sotto Marco Lenna e di Sauris Stefano Lucchini sull’ipotesi del poligono a stelle e strisce previsto sulle pendici del monte Bivera. Zona per la quale è stata richiesta l’annessione nel patrimonio naturale dell’Unesco, e non ammessa solo perché, al contrario delle Dolomiti fornesi, non presentava una morfologia organica con il resto delle Dolomiti ammesse, e che si trova sul territorio di comuni inseriti nel contesto ambientale delle Perle delle Alpi. Lucchini precisa che al momento per la zona vale il disciplinare sottoscritto dall’esercito con la regione, che permette di usufruire del poligono, da parte dell’esercito italiano, su richiesta; il sindaco si riserva di avere maggiori notizie in merito cercando di contattare i v ertici militari interessati. Colombo ribadisce la contrarietà più assoluta al poligono, espressa anche nei recenti incontri avuto con Regione e militari. «Un’area Sic dev’essere vista come area di sviluppo turistico naturalistico a favore delle popolazioni della zona». «Appare incomprensibile – sbotta Lenna – il fatto che non ci permettano di recuperare o restaurare un’antica malga sulla zona, e che poi la stessa area sia concessa ai militari per sparare con obici e cannoni di elevata potenza». Lenna precisa inoltre ««lti comandanti Nato hanno ammesso durante un recente incontro che costa meno utilizzare poligoni già adottati, pieni di pietraie senza valenza naturalistica, siti nei pressi del lago Balaton in Ungheria, piuttosto che arrampicarsi su zone di grande valenza naturalistica nel cuore delle Alpi».

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