Carnia: proteste per il rinnovo dei vincoli militari nelle zone di interesse paesaggistico

di Gino Grillo.
La Regione sottoscrive con i militari il nuovo disciplinare d’uso dei poligoni di tiro per le esercitazioni e la Carnia protesta. Dal sindaco di Tolmezzo a quello di Forni di Sotto, compresa Legambiente, ritengono le servitù militari superate e dannose per l’ambiente e il turismo. Il problema è noto, ma nonostante ciò, nei giorni scorsi, l’assessore regionale alle infrastrutture e al territorio, Mariagrazia Santoro, e il comandante regionale dell’Esercito italiano, Alessandro Guarisco, hanno firmato i disciplinari d’uso dei polighoni. «Esigenze militari, salvaguardia dell’ambiente, bisogni della popolazione: la firma dei disciplinari d’uso per i poligoni militari segna la fine di un complesso lavoro di conciliazione dei vari interessi in campo». Queste le prime dichiarazioni congiunte, il documento scadrà nel 2019. I poligoni interessati dall’operazione sono quelli di Cao Malnisio, Cellina-Meduna, Dandolo, Malga Saisera, Monrupino, Monte Bivera, Rivoli Bianchi di Tolmezzo, Rivoli Bianchi di Venzone e T51-Fiume Tagliamento. Rispetto al 20015, nel secondo semestre dell’anno in corso è previsto un numero massimo di esercitazioni pressoché invariato rispetto. «Abbiamo definito la compatibilità tra le aree di esercitazioni, le loro caratteristiche naturali e le attività militari – ha assicurato Santoro – agendo con grande serietà e professionalità e con una grandissima collaborazione di tutti». L’assessore ha messo in risalto il lavoro svolto dal Comitato misto paritetico del Friuli Venezia Giulia che esamina i problemi connessi all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriali e i programmi militari. «La firma – ha detto il comandante Guarisco – è il frutto di un lavoro faticoso e complesso svolto tra Regione, cittadinanza, sindaci e amministrazione militare. La ricerca di un’intesa ha costretto le forze armate a riprogrammare gli usi dei poligoni, viste le limitazioni che sono state accordate». Una firma che non è stata però ben digerita in Carnia dagli amministratori e dalle associazioni ambientaliste locali. Il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, lamenta la partenza degli alpini e la permanenza di servitù. «Gli alpini sono parte integrante della montagna, tant’è che il terzo battaglione artiglieria è nostro cittadino onorario – dichiara Brollo – Ma non è accettabile che ci tolgano i soldati trasferendoli altrove e ci lascino solo le servitù». Critico anche Marco Lenna, sindaco di Forni di Sotto, che ricorda come da sempre la popolazione carnica si sia detta contraria al poligono del Bivera. «Abbiamo sempre dato parere negativo alle richieste che i militari ci rivolgono ogni anno per effettuare esercitazioni sul Bivera, sito di interesse comunitario». La lunga mano della burocrazia impegna gli uffici ogni volta che si deve effettuare un lavoro, spiega Lenna, come costruire strade che danno un ritorno economico e turistico, «o quando, come a Sauris, si effettuano manifestazioni di motocavalcata, e invece ai militari è tutto concesso, anche effettuare anacronistiche esercitazioni a fuoco su terreni vincolati dall’Unione europea». Anche Legambiente carnica, con Marco Lepre, boccia i poligoni «aperti su zone di particolare interesse paesaggistico e naturalistico che l’Ue vuole valorizzare a livello ambientalistico e turistico».