Carnia: ritorna Tondo e si scaglia contro le politiche per la montagna di Serracchiani

di Mattia Pertoldi.
Renzo Tondo domani alle 12 – nella sede della Regione di Tolmezzo – porta in Carnia tutte le sue bocche da fuoco. L’intera “batteria” di consiglieri regionali di Autonomia responsabile, di cui è presidente, saranno infatti uniti nel presentare le proposte avanzate dalla lista civica dell’ex governatore «per ridare alla Carnia quel ruolo strategico che le è stato tolto a seguito delle scellerate decisioni della giunta regionale di centrosinistra che hanno impoverito, umiliato e reso insicuro l’intero territorio». Roberto Revelant, Giuseppe Sibau, Valter Santarossa e Roberto Dipiazza, dunque, affiancheranno Tondo in un appuntamento che, nelle intenzioni, non vuole essere soltanto un atto d’accusa nei confronti dell’esecutivo Serracchiani, ma anche la messa nero su bianco di una serie di iniziative rivolte espressamente alla montagna friulana per bloccarne il declino e, contemporaneamente, provare a spingere in direzione di un deciso e netto rilancio sociale, oltre che economico. «Questo incontro nasce – ha spiegato Tondo – da una valutazione fortemente preoccupata della situazione generale in cui si trova la Carnia e dall’assenza di politiche serie, valide, ed efficaci per la montagna del Fvg. Un declino a tutti i livelli a partire, ovviamente, dalla crisi di Coopca sulla cui vicenda non si sta muovendo nulla. Non sappiamo che ne sarà dei risparmi di migliaia di famiglie, così come della salvaguardia dei posti di lavoro, con una giunta regionale colpevolmente assente e inerme di fronte a un dramma epocale per tutto il territorio carnico». L’ex presidente della Regione, però, va oltre e nel tritacarne delle polemiche politiche inserisce anche le scelte di Trieste in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali nell’area. «Avevamo chiesto di trasferire maggiori risorse a favore della cosiddetta legge Lenna – ha continuato – in materia di edilizia sostenibile e di ristrutturazione immobiliare, ma nessuno ci ha ascoltato. Eppure tutto dovrebbero essere a conoscenza di come l’economia della Carnia sia particolarmente legata all’edilizia e, allo stesso tempo, intuire la portata dei benefici che i contributi regionali avrebbero potuto garantire alla nostra montagna». Senza dimenticare, per Tondo, anche la querelle legata al futuro dell’ospedale di Tolmezzo e al Tribunale del capoluogo dell’Alto Friuli. «L’accoppiamento di Tolmezzo, e pure di Gemona, assieme a San Daniele e Codroipo – ha concluso il presidente di Autonomia responsabile – sta di fatto penalizzando pesantemente i due ospedali della zona visto che entrambe le strutture rientrano nelle sfere di influenza, e quindi decisionali, di San Daniele. Il tutto seguendo logiche chiare, avallate dalla Regione e nel silenzio, imbarazzante, di quegli amministratori carnici che dovrebbero difendere il loro territorio invece di piegarsi senza battere ciglio alle decisioni della giunta. Fa specie, infine, come dopo le dichiarazioni di facciata in campagna elettorale sul Tribunale di Tolmezzo, dando al sottoscritto la colpa della sua chiusura, non si sia sentito più nulla, nemmeno da quegli ambienti di centrosinistra che avevano promesso soluzioni rapide e sicure».

4 Risposte a “Carnia: ritorna Tondo e si scaglia contro le politiche per la montagna di Serracchiani”

  1. Vabbé il pluralismo: domani Tondo ci insegnerà che le distruzioni che ha provocato lui per la Carnia le ha fatte invece la Serracchiani: proprio un prestigiatore con la faccia… Speriamo che piova…!

  2. Caro Tondo, dov’eri quando ti abbiamo cercato per la provincia dell’Alto Friuli, per il Tribunale, per l’ospedale, ecc. ecc. Cosa rispondevi? Che non sei stato eletto con i voti della Carnia. Ma allora cosa è cambiato da allora? Mi sa tanto che tutti ci stanno prendendo per i fondelli compreso tu. Alla fine della Carnia non interessa nessuno se non sbandierarla di qua e di la per fare casino. Sono molto avvilito e sto pensando sempre con più livore di andarmene (ritornare a fare l’emigrante) altrove!

  3. A me la Serracchiani non piaceva prima e non mi piace nemmeno ora; mai piaciuta su tutti i fronti e auspicherei quanto prima una sua uscita di scena definitiva, ma che Tondo venga ora a riproporci un suo ritorno, per (cito testuale): “ridare alla Carnia quel ruolo strategico che le è stato tolto a seguito delle scellerate decisioni della giunta regionale di centrosinistra che hanno impoverito, umiliato e reso insicuro l’intero territorio”… beh allora, significa che la sua memoria è davvero corta e/o, forse pensa che lo sia anche quella di moltissimi carnici. Già solo l’esser stato incapace di mantenere in loco il Tribunale, è bastato per me a “squalificarlo” .. poi sinceramente, non è che si siano visti risultati positivi per quanto riguarda il territorio. C’è da dire però, che per quel mastodontico progetto dell’Elettrodotto si era impegnato eccome! Fortunatamente la gente ha dimostrato di voler SI tenere al suo territorio ed è scesa da ogni comune, per riempire tutta piazza XX settembre! Ma anche per tutto ciò, non mi risulta che ci fu disponibilità all’ascolto!
    Quindi il sig. Tondo secondo me, non serve che si “(ri)preoccupi” più di tanto per la Carnia. Avrebbe già dovuto e potuto farlo prima!

    Saluti

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