Carnia: lo “sgarro” dell’Eni in una lettera alla Presidente

di Gianni Nassivera già sindaco di Forni di Sotto.

Egregio direttore, scrivo attraverso il suo giornale una lettera aperta alla Presidente della Giunta Regionale nonchè Assessore alla montagna onorevole Debora Serracchiani. «La Regione Fvgnegli anni ’90 ha ritenuto di realizzare la rete di distribuzione del GPL nei comune dell’area montana non serviti dalla rete del metano, i comuni interessati erano e sono Forni di Sopra, Forni di Sotto e Paularo nella Provincia di Udine, Andreis, Cimolais, Barcis e Claut in Provincia di Pordenone. Per la realizzazione dell’opera, tra la Regione e l’Eni venne sottoscritta una convenzione, con la durata fino all’anno 2029, che stabiliva le spese per il 70% a carico della Regione e la restante quota a carico dell’Eni, nonché l’impegno per l’Eni di provvedere alla distribuzione e di mantenere per gli utenti i costi uguali a quelli del metano. Nel corso degli anni ed in forma unilaterale questo accordo da parte dell’Eni è venuto meno, ed oggi l’utente riceve bollette con costi quasi triplicati rispetto alla fornitura praticata per il metano. Come conseguenza di questa scelta unilaterale dell’Eni, gli interessati hanno sollecitato i Sindaci a intervenire presso la Regione la quale ha assegnato a favore degli utenti dei sette Comuni un contributo-rimborso pari a 500.000 euro (intervento che a personale avviso avrebbe dovuto fare l’Eni!) solo per l’anno 2014 e soltanto per gli utenti privati, anziché per tutti quelli chè hanno utilizzato tale fornitura. Se tale operazione la si ritiene come iniziale rimborso essa va fatta per tutti gli utenti iniziando con i conteggi ed i relativi interessi, dalla data del mancato rispetto della convenzione da parte dell’Eni inoltre mantenendo i servizi ed i costi di fornitura parificati a quello del metano fino alla scadenza contrattuale del 2029. Si ricorda pure che lo “sgarro” praticato dall’Eni all’utente è venuto a costare mediamente mille euro l’anno. Questi i fatti questa la verità dei fatti. La situazione attuale suggerisce ai Sindaci dei Comuni interessati di impegnarsi con determinazione a ristabilire il rispetto dalla convenzione, a Lei On, Presidente della Regione il compito di operare per quanto di Sua competenza, diversamente ed al fine di evitare il “male e le beffe” venga aperto un contenzioso di fronte al Tar».