di Gino Grillo.
Non si placa la rabbia dei sindaci dei Comuni montani con popolazione inferiore ai mille abitanti che intendono gestire in proprio il ciclo integrato delle acque: «L’acqua è il nostro petrolio, debbono riconoscere a noi, Comuni di montagna, quel surplus che ci permette di abbassare il gap che il vivere in montagna comporta». Così Luca Boschetti, sindaco di Cercivento, che con Forni Avoltri e Ligosullo ancora gestisce l’acqua per conto proprio, senza averla ceduta a Carniacque, «oramai in liquidazione e lontana dai cittadini ai quali eroga i servizi». La questione è stata sollevata durante la proiezione del documentario “I guardiani dell’acqua, la Carnia si ribella”. Boschetti ha ricordato che la loro opposizione alla cessione del servizio a Carniacque giace ancora davanti al Tribunale superiore per le acque pubbliche, che ha rinviato la decisione a marzo. «Sino ad allora – ha detto – continueremo a gestire direttamente il servizio, che permette di applicare tariffe di ben due terzi più basse di quelle di Carniacque». Sulle stessa frequenza il sindaco di Ligosullo, Giorgio Morocutti, e Franceschino Barazzutti, del Coordinamento dei Comitati territoriali carnici. Presenti anche i sindaci di Paluzza e di Tolmezzo, Massimo Mentil e Francesco Brollo: pur dichiarandosi solidali, hanno ricordato che l’inghippo sta in una norma nazionale, secondo cui il finanziamento di nuove infrastrutture deve avvenire attraverso le tariffe.
Salve. Sono Giulio Squarci l’autore e regista del film documentario “I CUSTODI DELL’ACQUA. LA CARNIA SI RIBELLA” presentato al cinema Daniel di Paluzza sabato 19 dicembre. E’ questo il titolo dell’opera e il nome dell’autore che è stato omesso in questo articolo. Vorrei sottolineare inoltre come la serata sia stata un grande evento per la comunità di Paluzza e paesi limitrofi reso possibile dal coinvolgimento di tante persone. Giovani, anziani, bambini, famiglie al completo hanno riempito e creato un clima di partecipazione, empatia e confronto. Il cinema Daniel era pieno, e a detta di molti, come non lo era mai stato. Questo è il segno che la gente è interessata alla gestione e a ciò che accade nel suo territorio. Questi temi non possono essere trattati con sufficienza e senza ascoltare e coinvolgere le persone che coraggiosamente continuano a vivere in montagna.
Per chi desidera saperne di più e seguirci durante le proiezioni: http://www.icustodidellacqua.it