Carnia: un volo in deltaplano contro la sclerosi

 

 di Federica Barella

Voleva trovare un modo diverso per “festeggiare”, a modo suo, gli ultimi 25 anni trascorsi con una malattia invalidante come la sclerosi multipla. E così, qualche giorno fa, complice una delle ultime giornate tiepide d’autunno e la collaborazione dei ragazzi del Volo libero Carnia di Cercivento, Silvia Furlani (poco più che cinquantenne) ha provato l’ebbrezza del volo in deltaplano, in accoppiata con Suan Selenati. Venti minuti di brividi e di emozioni fortissime. Venti minuti per compiere un dislivello da paura in una discesa di oltre 900 metri, dal monte Quarnan fino a fondovalle a Gemona. Venti minuti per rivivere 25 anni di lotte, dolori, lacrime, vittorie e sconfitte. «C’è chi festeggia gli anniversari di matrimonio – scherza Silvia Furlani -. Io purtroppo e per fortuna ho questo legame da “festeggiare” e non potevo proprio mancare questo appuntamento» I primi malesseri Silvia Furlani li ha accusati nel 1986. Nessuno riusciva a capire a cosa fossero legati. Ma il termine “sclerosi multipla” le era stato pronunciato solo nel 1988. Nel 1991, con la risonanza magnetica effettuata a Ferrara, la certezza. Eppure Silvia ha cercato in questi anni di non fermarsi mai, combattendo la malattia allenando la mente, ma anche il corpo. E così negli anni ha inanellato varie “imprese”: ha portato a termine 2 volte la maratona di New York; ha compiuto varie gare nel deserto libico e nel 2006 ha effettuato una solitaria sempre nel deserto africano in coincidenza con l’eclissi di quell’anno. Unico suo rimpianto, dal punto di vista atletico, quello di non essere riuscita ad agguantare il sogno delle Paraolimpiadi. Ecco perché alla fine ha cercato di celebrare a modo suo questi 25 anni con la malattia. Nessun ripensamento, nemmeno quando le hanno messo la tuta e l’imbragatura annessa. Solo una piccola indecisione al momento della rincorsa, anch’essa comunque assistita. Poi, come ha raccontato anche il suo partner di volo Suan Selenati, del Club Volo libero Carnia, staccati i piedi da terra, per Silvia sono state sì urla, ma solo di gioia. «Volare in coppia con Silvia – precisa Selenati – è stata un’esperienza molto forte. Continuava a urlare a squarciagola che “la vita è bellissima” e che voleva bene al mondo intero». Un’esperienza che ha insegnato indubbiamente anche Suan e gli altri ragazzi del Club, tanto che oltre all’attività turistica, che sarà presto potenziata dalla realtà di Cercivento, ora si sta pensando di approfondire il tema del volo per persone con disabilità come chance riabilitativa. Intanto il club Volo libero Carnia (www.vololiberocarnia.it) si sta preparando a ospitare i campionati italiani di deltaplano nel luglio del 2012. 
 

Pubblicato da aldorossi

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