Carnia: Unione montana, sette sindaci già contro: il nuovo organismo fa lievitare i costi

di Gino Grillo

Passa l’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci dell’Unione montana, tenutasi venerdì sera nella sede della Comunità montana della Carnia a Tolmezzo, ma sette Comuni resistono. La prima riunione dell’Unione nasce con la richiesta da parte dei sindaci di Paularo, Ottorino Faleschini, Ligosullo Giorgio Moroccutti, Rigolato, Fabio D’Andrea, Prato Carnico, Omar Dagaro, Sutrio, Manlio Mattia, Cercivento Dario De Alti e Forni di Sopra, Fabio Colombo di ritirare l’ordine del giorno e di procedere alla stesura dello statuto. «L’assemblea non era legittimata – spiega Ottorino Faleschini, sindaco di Paularo – a discutere i punti proposti all’ordine del giorno, in quanto l’Unione montana, sulla base della Legge regionale 14, deve prima discutere e votare lo statuto, documento che fra l’altro prevede pure la modalità di erogazione dei piani dei servizi». Illogico quindi per i sindaci contrari presentare alla discussione il tema del servizi informatici, dei tributi centralizzati, della centrale unica di committenza e del corpo unico di polizia locale, che si configurano come servizi da erogare. «Puerile inoltre il tentativo di far passare i punti all’ordine del giorno come linee guida, in quanto obbligheranno nel prossimo futuro, a ritenere per scontato quanto deciso nell’assemblea tenutasi l’altra sera». «Con questo provvedimento – prosegue Faleschini – si scopre quale sia la reale mission dell’Unione montana: accentare tutto a Tolmezzo». La città carnica sarà al sede di tre dei servizi proposti, mentre una sede, quella della gestione dei tributi, è in ballottaggio fra Villa Santina e la stessa Tolmezzo. «Questi progetti – osserva Faleschini – comportano pure un aumento di organico, alla faccia della razionalizzazione, di 7 unità e mezzo senza che si abbia un’idea di un piano economico, senza sapere quali saranno le ricadute sui singoli Comuni». «Preoccupa il fatto che si stiano elargendo rassicurazione ai sindaci, per avere il loro consenso, rassicurazioni che non possono essere mantenute, ma si stia pianificando un progetto di accorpamento politico, economico e amministrativo a Tolmezzo, mentre nei paesi rimarranno solo i front office». «Un percorso furbo, a ritroso che scaricherà sui sindaci lo spauracchio della Provincia per accentrare tutto a Tolmezzo, dove i primi cittadini della Carnia fra qualche anno dovranno scendere col cappello in mano ad elemosinare le risoluzioni dei problemi delle loro comunità».

3 Risposte a “Carnia: Unione montana, sette sindaci già contro: il nuovo organismo fa lievitare i costi”

  1. Sono un cittadino di Paularo e sostengo a pieno le ragioni del nostro sindaco.
    Le unioni montane (se andranno in porto) saranno uno scandalo per tutto l’alto friuli; viene fatto tutto solo per salvare la comunità montana della carnia.

    VERGOGNA

  2. sono partiti dicendo che dovevano chiudere la comunità, invece erano già dell’idea di chiudere i comuni. Cittadini RICORDATEVELO

I commenti sono chiusi.