Comincia domani, mercoledì 4 dicembre, la trattazione in commissione I affari costituzionali, del disegno di legge sul distacco dal Veneto del Comune di Sappada. Lo annuncia la senatrice Isabella De Monte, membro della commissione affari costituzionali del Sanato, che ha presentato, nel luglio scorso, il disegno di legge. Sono tre gli articoli. Il primo recita che il Comune di Sappada è distaccato dalla Regione Veneto e aggregato alla Regione Friuli Venezia Giulia, nell’ambito della provincia di Udine. Il secondo recita che “il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti le modifiche o integrazioni alle disposizioni legislative vigenti che risultino strettamente consequenziali al disposto di cui al comma 1. Il terzo recita che il Governo è autorizzato ad adottare le disposizioni regolamentari necessarie per l’attuazione della presente legge.
Il disegno di legge è supportato da una corposa relazione istituzionale, storica, geografica, economica e religiosa. “Sono state seguite – ha detto oggi in Senato De Monte – le forme costituzionalmente previste, il Comune di Sappada è una realtà che soddisfa i requisiti previsti dalla legge (contiguità geografica, stessa struttura economica e sociale, vicinanza storico-culturale), è stato superato il difficile doppio quorum del referendum: questo è ciò che davvero conta. Alcuni sono preoccupati di non creare un precedente applicando peraltro la Costituzione e la legge italiana (paradosso grottesco: le istituzioni della Repubblica italiana temono di applicare la Costituzione e la legge italiana); altri non vogliono mettere in difficoltà certe formazioni politiche, leggendo erroneamente l’esito del referendum come un atto di sfiducia contro un determinato schieramento politico, mentre si è trattato di un pronunciamento popolare al di là di qualunque appartenenza politica. I cittadini di Sappada, tramite questo disegno di legge di iniziativa parlamentare, confidano nel buon esito in Parlamento della richiesta «plebiscitaria» di passaggio del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, per non rischiare che la felicità che da aprile si respira per le strade di Sappada si trasformi in sfiducia verso le istituzioni, inadempimenti rispetto ai propri doveri costituzionali.