Cavazzo: la proposta dei comitati, sì al prelievo di acqua per l’agricoltura

di Piero Cargnelutti.

La proposta per salvare il lago dei Tre Comuni e allo stesso tempo venire incontro alle esigenze del mondo agricolo c’è, ma è necessario che sia valutata e discussa. Lo dicono i comitati che in questi anni hanno seguito la questione del raddoppio della centrale Edipower di Somplago e che nelle ultime settimane hanno fatto pervenire una loro proposta, alla luce della recente richiesta della Coldiretti di poter utilizzare l’acqua del grande bacino per l’irrigazione: «Circa un mese fa – spiega Franceschino Barazzutti dei comitati – tramite il consigliere regionale Enore Picco abbiamo fatto avere all’assessore Claudio Violino e a tutti i rappresentanti della quarta commissione del consiglio regionale il progetto preparato dall’ingegner Franzil, dove proponiamo una soluzione che potrebbe risolvere molti problemi. Tale proposta è stata consegnata anche alla direzione del Consorzio Ledra-Tagliamento: ora, ci terremo ad avere una risposta e ad affrontare l’argomento». Per i comitati, la possibilità di utilizzare l’acqua del lago per uso irriguo è possibile, a patto che non si vada a prenderla sul Leale al bivio di Avasinis, ma si utilizzi quella proveniente dallo scarico della centrale di Somplago. In proposito, nel progetto di Franzil si evidenzia la possibilità di utilizzare un tubo conduttore che raccolga le acque dello scarico e, passando sotto il lago, le porti fino alla galleria artificiale sotterranea costruita diverse decine di anni fa ad Alesso, dove potrebbe essere presa e messa a disposizione dell’agricoltura. Per i comitati, questa è una proposta che andrebbe a risolvere anche il problema dei depositi di fanghi nel lago causati proprio dagli scarichi della centrale e per questo motivo la volontà di discuterne con i rappresentanti istituzionali si fa forte: «Sia lo studio Franzil che quello di Garzon, quest’ultimo commissionato dai Comuni, – dice Barazzutti – dimostrano che, se va avanti così, fra cent’anni il lago diventerà una grande pozzanghera di fango. Con la nostra proposta, l’acqua turbinata non finirebbe più nel bacino e allo stesso tempo diventerebbe utile per il mondo agricolo». «Ricordiamo anche che, qualora si prendesse l’acqua per gli agricoltori ad Avasinis, ciò sarebbe un ulteriore danno al bacino, il quale nei periodi di siccità si vedrebbe di molto abbassare i livelli. Inoltre, lo studio Franzil dimostra che in quel punto è possibile avviare tre centraline idroelettriche che il Comune potrebbe realizzare e i cui proventi andrebbero a vantaggio della comunità».